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Economia

I prodotti da costruzione, ecco cosa cambia per i fabbricanti

Confindustria a convegno, per il nuovo regolamento sulla commercializzazione dei prodotti da costruzione. Alexandro Luci: "Il mercato va verso la qualità e le gare d'appalto verso il massimo ribasso"

“In un mercato che va nella direzione della qualità stride il fatto che continuano ad aumentare le gare di appalto pubbliche al massimo ribasso. Noi dobbiamo lasciare alle future generazioni la qualità ed è evidente che la qualità può essere garantita solo c’è il giusto prezzo”.

E’ quanto ha dichiarato a palazzo Torriani  Alexandro Luci, capogruppo dei Materiali da Costruzione di Confindustria Udine aprendo il seminario sul tema “Prodotti da costruzione: da direttiva regolamento. Cosa cambia per i fabbricanti dal 1° luglio 2013”.  Il Regolamento per la commercializzazione dei prodotti da costruzione 305/2011, dopo oltre 22 anni, subentra, a partire dal 1° luglio 2013, alla Direttiva 89/106/CEE. Il Regolamento, che entrerà in vigore così com’è in tutti gli Stati membri, senza bisogno di recepimento, modifica e investe di nuova luce la normativa comunitaria applicabile ai prodotti da costruzione rendendola in certi ambiti più flessibile e al tempo stesso in altri più rigorosa. Il passaggio alla nuova normativa è stato dunque necessario per evitare che i recepimenti nazionali della normativa diventassero, come spesso è stato, una surrettizia via per inserire ostacoli a protezione dei mercati nazionali.
 
Il Regolamento introduce molte novità a favore delle aziende e del consumatore
. La marcatura CE non attesterà più solo la conformità dei materiali da costruzione a una specifica tecnica ma, con l'obbligatorietà della “Dichiarazione di Prestazione” che sostituirà la "Dichiarazione di conformità", anche le specifiche prestazioni dei propri prodotti. Un'altra significativa novità è l'introduzione del 7° requisito di base delle opere da costruzione ovvero l'"uso sostenibile delle risorse naturali". L'introduzione di questo requisito, secondo il quale bisogna garantire che nella produzione, utilizzo e smaltimento del prodotto ci sia il minor impatto ambientale possibile, risponde a un’esigenza del mercato che considera sempre più la sostenibilità come un fattore essenziale. Il nuovo regolamento prevede poi procedure di dichiarazione semplificate per le PMI, ma solo per alcuni prodotti non strutturali certificati nei cosiddetti sistemi 3 e 4. Nonostante ci siano ancora frange di produzione che cercano di evitare la marcatura CE, essa è un meccanismo di garanzia per la libera circolazione dei prodotti dal quale non si torna indietro e il nuovo Regolamento ha rafforzato questo concetto.

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