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Economia Centro / Via Antonio Zanon

Legge di stabilità, il disappunto degli imprenditori friulani

In un incontro tenutosi a Palazzo Torriani di Confindustria Udine si sono espressi i rappresentanti di categoria: "Il provvedimento non porterà allo sviluppo"

Gli imprenditori friulani hanno espresso il proprio dissenso sulla legge di stabilità 2014. Se ne è fatto portavoce Ezio Lugnani, direttore di Confindustria Udine, che nell’incontro di questo pomeriggio intitolato ‘La Legge di Stabilità 2014 e le altre novità fiscali di fine 2013’ ha comunicato la delusione da parte della categoria nei confronti del nuovo provvedimento legislativo, ritenendo che le nuove misure adottate dal Governo non porteranno sviluppo.
    
A promuovere il convegno, oltre all’Anti ‘Associazione nazionale tributaristi italiani’, anche l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Provincia di Udine che si è espresso tramite il proprio presidente Lorenzo Sirch, interessato a sottolineare “come purtroppo ancora una volta, questa legge di stabilità lasci insoddisfatta la richiesta delle imprese - e di tutti noi commercialisti - di poter operare sulla base di regole non solo semplici ma soprattutto stabili nel tempo. E’ di solare evidenza, infatti, che solo la costanza nel tempo delle norme impositive può consentire un’adeguata programmazione (e quindi una ripartenza) sia dei consumi da parte dei privati che degli investimenti da parte delle imprese”.

Critico anche Roberto Lunelli, presidente della Sezione Regionale FVG dell’Associazione nazionale tributaristi Italiani. Secondo Lunelli si tratta di una “di una Finanziaria che ricalca i vecchi criteri e vecchi stili senza dare impulso all’economia, anzi frenandola perché tutte queste modifiche portano, al di là delle conseguenza dirette, una serie di conseguenze indirette in termini di adempimento e di modifiche di criteri e di impostazioni contabili. Tanto fumo e poco arrosto”. 

Lunelli si è soffermato anche sulla deduzione delle perdite sui crediti quando vengono eliminate dal bilancio. “Questo è un esempio tipico – ha dichiarato - di come non si deve operare perché, dal momento che l’imponibile fiscale dipende dall’utile di bilancio, è evidente che si deve intervenire, con variazioni, solo in casi eccezionali. Purtroppo oggi esiste un risultato economico civilistico e un reddito fiscale che spesso divergono notevolmente e che creano problemi a non finire non solo di tipo procedurale, ma anche sostanziale”.   

L’incontro si è concluso con le relazioni tecniche esposte dai dottori commercialisti in Udine, Silvia Pelizzo e Luca Lunelli, e dal ragioniere commercialista in Udine e Manzano, Giovanni Sgura

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