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Economia Tolmezzo

Confindustria, delegazione di Tolmezzo: si chiude un anno difficile

Federico Gollino, capo della delegazione di Confindustria a Tolmezzo, è intervenuto alla tradizionale assemblea di fine anno di Carnia, Canal del Ferro e Valcanale. Presenti anche il presidente regionale Calligaris e quello provinciale Luci

“Si chiude un altro anno difficile. La parola d’ordine con cui le aziende hanno dovuto convivere è stata “incertezza”. Eppure, anche in un contesto sociale ed economico così mutevole, le imprese dell’area montana non hanno fatto mancare iniziative, volontà ed investimenti finalizzati all’ampliamento ed al consolidamento della capacità produttiva”.
E’ quanto ha puntualizzato con orgoglio Federico Gollino, capo della Delegazione di Tolmezzo di Confindustria Udine, nel corso della tradizionale assemblea di fine anno delle aziende associate della Carnia, Canal del Ferro e Valcanale cui, oltre a diversi esponenti politici, hanno preso parte parte i presidenti di Confindustria FVG e di Confindustria Udine Alessandro Calligaris e Adriano Luci.
 
Nel suo articolato intervento, Gollino ha ripercorso le azioni intraprese e da intraprendere per sostenere il mantenimento e lo sviluppo delle risorse sia tradizionali (legno, acqua, marmo) che di “strategia” (ICT), “nella convinzione che indirettamente ne venga a beneficiare anche il bilancio regionale per effetto della favorevole incidenza dell’imposizione fiscale su un contesto più dinamico”.
 
L’analisi di Gollino è partita dalla risorsa prima, il bosco
: su una disponibilità in Carnia, Canal del Ferro e Valcanale, di circa 700 mila metri cubi di incremento annuo di legname nei boschi di produzione, si sfrutta solamente il 15% del potenziale (a fronte di una necessità del territorio regionale di tre milioni  di mc). “Le aziende – ha evidenziato il capodelegazione – non potranno mai crescere e svilupparsi se non si accresce la loro redditività; allo stesso tempo il bosco non diventa redditizio se non si permette una maggiore meccanizzazione del suo utilizzo. Da qui la richiesta di un miglioramento della viabilità forestale e, soprattutto, la disponibilità da parte dei Comuni, principali proprietari dei terreni, di permettere un maggiore utilizzo delle rispettive proprietà boschive”.
 
Sul fronte delle rinnovabili, Gollino ha auspicato degli incentivi per l’installazione degli impianti fotovoltaici, mentre, in merito all’utilizzo delle biomasse forestali, ha evidenziato che bisognerebbe rispettare le esigenze delle aziende del comparto legno-arredo per le quali il legno costituisce una importante materia prima, e solo per l’eventuale scarto residuo delle lavorazioni non utilizzato dalle stesse aziende (segherie in primis) si possa immaginare di alimentare piccole centraline stanziate sul posto.
 
Gollino si è poi altresì soffermato sul problema delle cave a rischio di chiusura dai vincoli comunitari e nazionali – che non distinguono, erroneamente, tra piccole e grandi dimensioni – nonché sull’estrazione della “ghiaia” che necessiterebbe di opportune azioni volte a ridare ai fiumi la giusta “curvatura”.
 
Un cenno pure al turismo, dove i progetti vanno incoraggiati. Partendo quindi dai punti di forza del turismo montano – ambiente e natura incontaminata – “occorre agire sui punti di debolezza, migliorando e potenziando l’offerta ricettiva alberghiera, l’attrattività, la valorizzazione e l’immagine dei luoghi. Sono priorità indispensabile per il mantenimento delle attività e fondamentali per lo sviluppo di nuove”.
 
Infine l’ICT. “E’ strategico – ha detto Gollino - il completamento delle infrastrutture immateriali della banda larga, wireless e della fibra ottica che porrebbe fine al fenomeno del digital divide permettendo, nel contempo, lo sviluppo di attività nelle zone più periferiche”.
 


 
 

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