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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Occupazione di qualità dalle cooperative sociali

Le 172 cooperative regionali danno lavoro a 6.759 addetti. 476 sono i lavoratori svantaggiati impiegati che producono un risparmio per il welfare pubblico di oltre 900mila euro l’anno. Federsolidarietà Fvg in assemblea il 22 dicembre

Sono 172 le cooperative sociali aderenti a Federsolidarietà Fvg, con 6.759 addetti. Il valore della produzione supera i 2.016 milioni di euro. Una forma imprenditoriale in leggera crescita che, da sola, rappresenta 1/3 di tutta la cooperazione regionale: il 33 per cento degli addetti e il 27 per cento delle cooperative. Il monte salari, che costituisce il tra il 60 e il 70 per cento del conto economico, evidenzia come le cooperative sociali siano grandi creatrici di occupazione. Molto significativi risultano essere anche i numeri riguardanti le 76 cooperative sociali di tipo B, quelle che hanno come missione l’inserimento nel lavoro di persone delle categorie svantaggiate. Complessivamente impiegano 1.752 persone di cui 476 sono i lavoratori svantaggiati: persone che altrimenti difficilmente riuscirebbero a trovare un’occupazione e costruirsi una vita indipendente. Ogni lavoratore inserito rappresenta un vantaggio per la comunità, anche in termini economici, poiché fa risparmiare al welfare pubblico poco meno di 2.000 euro annui.

Con queste premesse, Federsolidarietà Fvg celebra la sua assemblea annuale (il 22 dicembre, nella sala Convegni di CrediFriuli, a Udine, in via Giovanni Paolo II 27, a partire dalle ore 9,15), alla presenza del vice presidente della Giunta e assessore regionale alla Cooperazione, Sergio Bolzonello; del presidente nazionale di Federsolidarietà, Giuseppe Guerini; del presidente regionale, Luca Fontana e del capo Servizio Legislativo Fiscale di Confcooperative, Tonj Della Vecchia.

Il tema principale del dibattito sarà incentrato sulla riforma nazionale del Terzo Settore, entrata in vigore nel luglio del 2017, destinata a modificare gli assetti di un sistema di grande importanza per il welfare e il volontariato. Al suo interno, la cooperazione sociale è un pilastro importantissimo. «La riforma rappresenta un momento storico; il Terzo Settore è un mondo che necessita di filtri e controlli, quindi ben venga un provvedimento che disciplina il comparto offrendo nuove opportunità di crescita - commenta Fontana -. Riteniamo che la nostra Regione, come l'intero Paese, avrà sempre più bisogno di imprese che svolgono una funzione sociale, soddisfacendo i bisogni della comunità, coinvolgendo le persone nei processi economici ed esercitando, senza intenti speculativi, attività di interesse generale orientati al bene comune. Questa riforma, quindi, può rappresentare un passaggio assai rilevante pure sotto il profilo delle opportunità di sviluppo. Tuttavia – sottolinea il presidente di Federsolidarietà Fvg - ci sono ancora alcuni aspetti che devono essere chiariti attraverso i decreti attuativi. A esempio, vigilare affinché, attratti da condizioni di favore e da nuove possibilità di sviluppo, qualcuno non si travesta da “imprenditore sociale” senza averne le caratteristiche. In definitiva – conclude Fontana – bene la riforma, purché possa essere declinata al meglio e senza finte imprese sociali che si infiltrino nel sistema di servizi come moneta cattiva che scaccia la buona. Federsolidarietà Fvg che, per statuto, può associare tutte le tipologie di imprese sociali, intende giocare un ruolo da protagonista in questo processo».

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