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Confartigianato ai candidati governatori: meno pressione fiscale e burocrazia

Chieste anche maggiori deleghe al Cata, il centro di assistenza tecnica alle imprese artigiane. Il presidente regionale, Graziano Tilatti: «L’artigianato e le micro e piccole imprese sono il miglior investimento su cui la politica regionale può puntare per raggiungere obiettivi di sviluppo, coesione sociale e opportunità di realizzazione degli individui e della collettività».

«L’impresa artigiana e la piccola impresa incarnano il modello imprenditoriale del futuro». È l’assunto, supportato da fatti e proiezioni, dal quale Confartigianato Fvg ha preso le mosse per proporre alcune sollecitazioni ai candidati alla presidenza e al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, poiché «l’artigianato è sì un patrimonio ereditato dal passato, ma pronto per essere investito per costruire un futuro migliore», ha affermato oggi il presidente Tiziano Tilatti presentando a Udine, insieme ai dirigenti delle Confartigianato provinciali, il documento «Artigianato e Mpi: un investimento ad alto rendimento».

Un lavoro messo a punto dalle imprese artigiane che, con la pragmaticità che le caratterizza, hanno individuato proposte precise, originate dall’esperienza quotidiana in azienda. In una logica evolutiva rispetto a ciò che ha dimostrato di funzionare, Confartigianato Fvg chiede alla prossima amministrazione regionale «di continuare a valorizzare la sussidiarietà e in particolare il Cata – il Centro di assistenza tecnica alle imprese artigiane, efficace strumento di trasmissione delle politiche economiche regionali, gestito con efficienza e in modo unitario dalle organizzazioni del comparto».

Quanto invece ai cambiamenti auspicati, per gli artigiani è prioritario «ridurre la pressione fiscale che grava sulle loro aziende e sulle micro e piccole imprese». A tal proposito il Documento indica anche un possibile percorso: «Attraverso forme innovative di fiscalità di vantaggio, in modo tale da liberare risorse per investimenti e occupazione sempre più qualificata».

Inoltre, aggiunge Confartigianato Fvg, occorre «abbattere la pressione burocratico-amministrativa, che soffoca le aziende in attività e scoraggia i giovani dal fare impresa, sfruttando appieno le potenzialità del digitale e premiando una logica di efficiente servizio dell’Amministrazione a favore dei cittadini-impresa». Il Documento chiede inoltre «un ripensamento» dell’assetto attuale in materia di enti locali, un rafforzamento della sussidiarietà e, in riferimento alle leggi, una loro «proporzionalità» in rapporto alla dimensione d’impresa. Ulteriori questioni toccate nell’articolato Documento, l’accesso al credito e la creazione di «condizioni d’accesso» nel sistema regionale degli appalti e della realizzazione delle principali opere pubbliche infrastrutturali. «Ribaltiamo il concetto – ha concluso Tilatti -, l’artigianato e le micro e piccole imprese non sono una specie in via di estinzione, da salvaguardare e tutelare solo perché fanno parte della storia e della tradizione del nostro territorio, ma occasione di sviluppo».

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