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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Chiusure obbligatorie nei festivi, passo indietro della Regione

Approvato dal Consigio regionale un emendamento alla legge 4 del 2016 che consente di non applicare le sanzioni se il Tar darà ragione

La Giunta regionale mette una toppa sulla questione delle chiusure festive dei negozi. Con un emendamento alla legge sul commercio approvato ieri dal Consiglio regionale è stata introdotta, fino al momento dell’approvazione del regolamento, la possibilità che l’Esecutivo, «qualora diffuse esigenze organizzative dei Comuni ne attestino l’opportunità», disponga «la sospensione dell’efficacia per tutte o parte delle giornate previste». 

BOLZONELLO. «La norma rimane. L'emendamento serve per avere la possibilità, in caso di sentenza negativa del Tar, di mettere tutti sullo stesso piano e non penalizzare nessuno». Lo afferma il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, illustrando il merito dell'articolo del disegno di legge sul commercio che modifica la legge 4/2016, con la quale venivano stabilite dieci giornate di chiusura obbligatoria annuale per tutti gli esercizi commerciali.

SITUAZIONE DI INCERTEZZA. «Siamo intervenuti in una situazione di incertezza - ha spiegato Bolzonello - venutasi a creare con la sospensiva concessa dal Tar FVG alle imprese della grande distribuzione che avevano fatto ricorso contro la norma che prevede le chiusure obbligatorie degli esercizi commerciali nelle dieci festività maggiori». «Abbiamo voluto mettere in sicurezza il sistema - ha proseguito il vicepresidente della Regione - riservandoci la possibilità di decidere anche dopo il 23 novembre, quando il Tar entrerà nel merito della questione. Infatti, con la norma approvata in Aula abbiamo deciso di darci dei criteri oggettivi per rispondere ai tanti Comuni che già oggi hanno richiesto di essere considerati a prevalente economia turistica».

«NON È UNA MARCIA INDIETRO». «Ci siamo inoltre dati - ha evidenziato ancora Bolzonello - la possibilità, qualora il TAR accogliesse i ricorsi presentati, di definire una moratoria per tutti sino al definitivo pronunciamento della Corte costituzionale previsto per il prossimo 11 aprile al fine di evitare sperequazioni tra diversi operatori commerciali sullo stesso territorio regionale». Per Bolzonello non si tratta di un dietrofront. «Nessuna marcia indietro, dunque, su quanto abbiamo con convinzione deliberato alcuni mesi or sono e che continuiamo a considerare giusto: solo la volontà di individuare una linea di equità per tutti gli operatori del Friuli Venezia Giulia. Ovviamente - ha concluso - solo se ciò si renderà necessario».
 

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