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Economia

Export in calo in Fvg, nel primo trimestre mancano 112 milioni di euro

Su Trieste e Gorizia incidono i dati relativi alla cantieristica, calano le esportazioni verso Stati Uniti, Cina e Brasile

Le vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia nel primo trimestre del 2016 fanno segnare un calo del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; la flessione è pari a 112,6 milioni di euro. Lo rileva una rielaborazione Ires Fvg, curata, dal ricercatore Alessandro Russo, su dati Istat diffusi oggi a livello nazionale. Il Fvg, nel confronto con le altre regioni del Nordest (complessivamente -0,1%), è l’unica che presenta un segno negativo nella prima parte del 2016; anche a livello italiano si registra una diminuzione percentualmente più moderata (-0,4%). I primi mesi dell’anno evidenziano anche una netta contrazione delle importazioni regionali (-9,1%), con una crescita dell’avanzo commerciale (+47,6 milioni di euro, pari a +2,8%) che si avvicina a 1,8 miliardi.

Le province. A livello territoriale si nota un crollo dell’export della provincia di Gorizia e un incremento di pari entità in quella di Trieste; in entrambi i casi si tratta di circa 550 milioni di euro, dovuti sostanzialmente all’andamento (negativo in una provincia e positivo nell’altra) del settore della cantieristica navale. Le dinamiche illustrate potrebbero dipendere anche dall’attribuzione territoriale dei flussi commerciali, considerando ad esempio che Fincantieri ha sede in entrambe le province. Nel complesso, comunque, il comparto della cantieristica navale regionale presenta solo una contenuta diminuzione su base tendenziale (-20,5 milioni di euro pari a -2,5%).

I settori. Risultano invece più pesanti le diminuzioni registrate nell’ambito del settore della meccanica (macchinari e apparecchiature: -44 milioni di euro) e della siderurgia (metalli di base e prodotti in metallo: -81,6 milioni). In questo caso la provincia maggiormente interessata è quella di Udine che, a causa di tali andamenti negativi, presenta complessivamente una flessione pari a -9,2%. Occorre ricordare, sottolinea Russo, «che la provincia friulana è stata l’unica in tutto il Nordest a presentare un calo delle esportazioni nell’anno 2015 (-2%); i primi dati relativi al 2016 confermano dunque alcune difficoltà sui mercati esteri delle imprese della provincia di Udine». Fra i principali settori anche quello del mobile, che pure nell’ultimo biennio ha evidenziato segnali di ripresa dopo una crisi molto lunga, denota un risultato negativo (-7,7%). L’andamento del settore (e in misura minore quello della meccanica) ha determinato la moderata flessione della provincia di Pordenone (-1,8%). Il comparto che a livello regionale presenta invece la dinamica maggiormente positiva è quello dei computer, apparecchi elettronici e ottici, con una crescita del volume delle esportazioni pari a 84,3 milioni di euro (+110,2%).

Le destinazioni. In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali si osserva un aumento generale dei flussi destinati al mercato interno dell’Unione Europea (+4,3%), in particolare grazie ai buoni risultati ottenuti in Francia (+34% e +71,4 milioni di euro), soprattutto dalla provincia di Trieste nell’ambito del settore delle apparecchiature per le telecomunicazioni (ricompreso nel più ampio raggruppamento  dei computer, apparecchi elettronici e ottici). Risultano in calo del 10% (circa 185 milioni di euro in meno), invece, le esportazioni verso i paesi extracomunitari, in particolare: gli Stati Uniti (-47,9 milioni), la Cina (-15,4 milioni) e il Brasile (-27,4 milioni). Quanto agli Usa, il risultato negativo è condizionato dall’andamento delle commesse della cantieristica navale; le imprese regionali continuano inoltre a perdere quote di mercato in Cina (-22,2%), dove esportano prevalentemente macchinari per usi industriali, proseguendo una tendenza negativa iniziata nel 2012. Anche il crollo registrato nei confronti del Brasile (da 35 milioni di euro a meno di 8) ha riguardato essenzialmente la vendita di macchinari. Per quanto riguarda infine l’interscambio con la Russia, dopo una sensibile diminuzione causata dalla delicata situazione internazionale e dalle sanzioni applicate su alcuni prodotti, il bilancio del primo trimestre del 2016 per il Fvg è positivo (+25,5%).
 

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