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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Emergenza gas: le aziende friulane lamentano forti difficoltà

Le fabbriche più grosse del nostro territorio soffrono le riduzioni degli approvvigionamenti, dovute ai contratti sottoscritti in precedenza con i fornitori di energia

Diverse aziende friulane sono in difficolta' per la carenza nelle forniture di gas, che in base ai contratti sottoscritti dalle aziende le obbligano a limitare l'approvvigionamento nei periodi, come questo, di consumi straordinari riguardanti tutta la popolazione. La conferma viene da una indagine interna a Confindustria Udine, che ha coinvolto diverse realtà del territorio friulano.

Al riguardo Confindustria Udine propone due considerazioni. La prima e' di ordine tecnico. Premesso che al terzo giorno di interruzione si annulla ogni vantaggio della remunerazione, il problema vero e' che, con preavvisi inferiori alle 24 ore, molte aziende, in particolare le cartiere, non hanno avuto tempo sufficiente a disposizione per predisporre delle adeguate contromisure e limitare i danni. La seconda e' di ordine piu' generale. Come spesso capita al nostro Paese i nodi di una politica energetica insufficiente e poco proattiva - dal potenziamento delle reti ai rigassificatori - sono venuti al pettine.

I commenti di alcune delle realtà produttive coinvolte:

Fantoni di Osoppo: “Pur avendo rispettato gli impegni contrattuali di ridurre la quantità del nostro fabbisogno di gas metano nella misura dell’85% siamo comunque riusciti a garantire – sottolinea Giovanni Fantoni - la continuità dell’attività lavorativa ricorrendo a combustibile alternativo”.
 
Gruppo Cividale di Cividale: “E’ un grosso problema – racconta Bruno Pagnutti - perché di fatto il preavviso così breve di mezza giornata e il carico di lavoro ci hanno prodotto non pochi fastidi. Abbiamo ridotto la produzione intorno al 30-40%, ma siamo comunque riusciti ad attutire il colpo. Non so però come potremmo assorbire l’eventualità di un’ulteriore futura riduzione di gas”.
 
Abs di Cargnacco: L’azienda, pur rientrando tra quelle che hanno sottoscritto contratti interrompibili, è stata interessata solo parzialmente dal problema. Vi ha ovviato riorganizzandosi e riducendo l’impiego di personale in alcune aree e per alcune giornate.
 
Cartiera Burgo di Tolmezzo:
“Ieri, la nostra azienda ha fermato tutti gli impianti – spiega il direttore Furio Azzopardo -. L’olio combustibile, come carburante alternativo, è in arrivo in tre tranches tra oggi, domani e domani. Nel frattempo stiamo cercando di utilizzare delle riserve non cospicue che avevamo disponibili. L’intenzione è di far partire questo pomeriggio una prima linea di produzione per poi andare a pieno regime con tutte e tre le linee nella giornata di domani”.   
 
Cartiera Reno de Medici di Ovaro: “Abbiamo subito – spiega il direttore Silvano Giorgis -  l’interruzione della fornitura di gas metano da martedì alle 6 di mattina ed è prevista una riconsegna soltanto a partire da sabato alle ore 6. Di conseguenza lo stabilimento starà fermo per quattro giorni. Avremmo potuto utilizzare l’olio combustibile se soltanto avessimo avuto tempi più lunghi di preavviso”.
 
Cartiera Verde Romanello di Basaldella: “Abbiamo gli impianti fermi. Ci è stato chiesto, come da contratto – rimarca il direttore Pietro Paulon -, di ridurre il consumo di gas metano nella misura concordata: che nel nostro caso era del 100%. Purtroppo, in un settore così complesso come quello della cartiere, i tempi di preavviso che sarebbero dovuti essere almeno di un giorno lavorativo e non invece di 16 ore come successo, ci hanno impedito di pensare a delle adeguate contromisure. Il gelo di questi giorni poi sta ulteriormente aggravando la situazione, perché gli impianti sono a rischio di danneggiamento”.    

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