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Cucina Paderno / Via Tricesimo

Il Friuli premiato a livello italiano per il suo pane speciale

Lo chef Stefano Basello del "Fogolâr" del Là di Moret ha ricevuto un riconoscimento alla prima edizione dell’evento della testata Food&Wine Italia

Spezzare il pane e sentire il profumo del bosco. Boschi che, poco più di un anno fa, a seguito della tempesta Vaia che si è abbattuta sul Nord Est nell’ottobre 2018, si sono trovati completamente devastati dalla furia della natura. Stefano Basello, chef del ristorante «Il Fogolar» Là di Moret ha voluto recuperare la corteccia degli alberi trasformandola in farina e dando vita al “pane del bosco”. Una ricetta che gli ha fatto conquistare il premio “storie di territorio | sostenibilità” ai “Food&Wine Italia Awards 2020”, che ha ricevuto ieri sera a Milano nella prima edizione dell’iniziativa nata per celebrare il talento, la creatività, l’innovazione, la sostenibilità e la responsabilità sociale nell’enogastronomia italiana.

Il premio

L’appuntamento agli spazi di Cariplo Factory – il primo polo sull’innovazione digitale per il lavoro dei giovani creato dalla Fondazione Cariplo –, ha visto un momento di incontro e confronto per fare il punto su quanto di più interessante sta accadendo nel mondo enogastronomico italiano con l’idea (e l’ambizione) di accendere l’attenzione del pubblico su aspetti non abbastanza celebrati del settore: Food&Wine Italia – edizione italiana della prestigiosa rivista statunitense lanciata nel 1978 e pubblicata da Magenta Content Factory – ha voluto raccontare talenti del made in Italy enogastronomico che non abbiano ancora compiuto i 35 anni, premiando in particolare le eccellenze italiane del settore del cibo, del vino, della mixology e della sala.

La ricetta

Quella che prende vita dalle mani di Basello è un’antica ricetta utilizzata in tempi di carestia dai contadini. Lo chef, in seguito alla tempesta Vaia, ha dato il via al suo progetto di recupero. La farina del bosco viene prodotta con la corteccia dell’albero e deriva dalla lavorazione del fusto dell’abete rosso e bianco di Sappada e dello Zoncolan. Ottobre 2018: una forte perturbazione si abbatte su Friuli Venezia Giulia e Veneto colpendo in particolare le zone montane e provocando la caduta di milioni di alberi con la conseguente distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste alpine. Tra i vari progetti di recupero delle essenze abbattute, quella dello chef friulano si differenzia per l’originalità e il suo significato simbolico in grado di unire tre concetti, come la valorizzazione del territorio, il recupero di antiche tradizioni e lo sviluppo di una cucina di ricerca.

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