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Lunedì, 29 Aprile 2024
serate alternative / Martignacco

Venerdì sera sono sopravvissuta a un attacco zombie

Al centro commerciale Città Fiera di Martignacco è andato in scena un evento in collaborazione con il Far East Film Festival a cui hanno partecipato più di 200 persone

Venerdì sera sono sopravvissuta a un attacco zombie. Già, proprio qui, alle porte di Udine. Potrebbe quasi essere una metafora o una brutta battuta che fa ridere poco tipo "i morti viventi in Friuli sono i friulani stessi", che poco hanno da fare nelle serate del fine settimana. E, invece, qualcosa a ben guardare si trova sempre. Questa volta l’occasione è stata offerta dagli eventi che anticipano e preparano la strada alla 26esima edizione del Far East Film Festival, che sarà in programma dal 24 aprile al 2 maggio. E si è trattato proprio di un attacco di morti viventi in pieno stile: “Zombie in the city”, organizzata da Xhstudio
La prima sorpresa è stata l’adesione, con l’evento completamente sold out e richieste di decine di persone rimaste a bocca asciutta. Il primo pensiero è proprio che a Udine e dintorni ci sia proprio “fame” di eventi e di esperienze nuove. Alcuni sono arrivati anche da fuori provincia, come Leonardo, Christian e Jonathan giunti da diversi paesi del pordenonese pur di sperimentare qualcosa di diverso, e se ne sono tornati a casa soddisfatti per l’esperienza  nonostante i chilometri percorsi.

La location scelta per l’invasione è stata il centro commerciale Città Fiera di Martignacco, anche per motivi logistici. Sarebbe stato bello vedere un esercito di morti viventi vestiti di stracci aggirarsi per Udine, ma poi la già alta insicurezza percepita sarebbe schizzata alle stelle. Dunque via libera ad alcuni spazi del grande centro commerciale: prima tutti in coda per registrarsi e dipanare il dubbio “umano” o “morto vivente”, poi la festa al ritmo della musica degli anni ‘90 in uno dei locali del Città Fiera. Infine l’attacco. L’annuncio dell’invasione è stato affidato a un telegiornale ideato grazie all’intelligenza artificiale: un aereo dall’Asia, atterrato a Ronchi del Legionari, carico di ospiti del Far East Film Festival, si è rivelato trasportare “non morti”. 

Immaginatevi la scena: siete seduti a chiacchierare sorseggiando una birra, la musica è quella giusta, l’atmosfera intorno a voi è rilassata e tutto sembra scorrere bene come le bollicine di anidride carbonica nel vostro boccale quando due uomini in tenuta anti sommossa armati di mitra irrompono nel locale per dirvi che state per essere assaltati da decine di morti viventi. Sai che è finzione, ma tutto sommato lo sketch funziona perché vedi tutte le persone introno a te, chi più chi meno, cominciare a muoversi. Butti già quel che resta della birra e segui la massa, guidata dai militari.

Zombie night per il Far East Film Festival

I primi zombie fanno la loro comparsa sulle scale antincendio, ma la luce dei telefoni li annienta e al punto di raccolta altri militari ti spiegano che l’unico modo per sconfiggerli, oltre a illuminarli con le torce, è ricostruire un marchingegno raccogliendo diversi oggetti nascosti in giro. È qui che inizia il gioco: da una parte “gli umani”, dall’altra i non morti, truccati e agghindati e intenzionati a spaventare quante più persone possibile con le loro movenze sgraziate e i versi gutturali. Il centro commerciale, per evidenti motivi di sicurezza, ha messo a disposizione solo una porzione di parcheggio e non ha permesso che il gioco si svolgesse al buio, come la scenografia avrebbe richiesto: l’effetto paura è stato dunque smorzato dalle dimensioni ridotte del raggio d’azione e dal fatto che il tutto si sia svolto in piena luce, con poco pathos. L’esaltazione collettiva ha però mitigato questi aspetti, con urla e risate, un po’ di competizione e qualche spavento. Una volta racimolati tutti gli oggetti (io non ne ho trovato nessuno ma è stato divertente cercarli evitando di essere intercettata dalle mani insanguinate degli zombie) il gioco è giunto alla conclusione, non prima del balletto finale sulle note di Thriller di Michael Jackson (sì, un po’ telefonata) e l’uscita di scena ascoltando  Zombie dei Cranberries (ancora più prevedibile). Poi di nuovo tutti a ballare per un party senza badare a chi fosse più vivo degli altri. 
Tutto bello, soprattutto vedere le persone godersi una serata diversa e smettere, per una volta, di sentir ripetere che a Udine e dintorni non succede mai niente. Alla fine basta cercare e scrollarsi di dosso la tentazione di cadere nelle solite abitudini del venerdì sera. 

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