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Cronaca

Wellcum: "Da noi ragazze libere e sicure, non come in Borgo Stazione"

"Nessuno sfruttamento". Le puntualizzazioni del referente del bordello oltreconfine al nostro recente articolo in cui si parlava degli introiti comunali derivanti dalla prostituzione legalizzata

Wellcum, la casa chiusa austriaca di Hohenthur, ci ha chiesto di pubblicare una precisazione in merito all'articolo apparso giovedì 27 aprile sulla nostra testata e che parlava degli introiti in ingresso nelle casse comunali derivanti dalle loro pubblicità affisse sulle automobili del Consorzio Taxi Udine.

Cristiano Fabris, giovane referente per l'Italia del Wellcum ed ex studente dell'Università di Udine, ci tiene a sottolineare che le ragazze che lavorano all'interno dei loro spazi sono libere, protette e sicure. "Vengono di loro spontanea volontà e nessuno le sfrutta o non le rispetta" - spiega replicando all'affermazione letta dell'assessora Cinzia Del Torre che aveva parlato di "attività non rispettosa delle donne". 

"E' una loro scelta lavorativa su cui noi non lucriamo - prosegue Fabris. Noi mettiamo solamente a disposizione gli ambienti cercando di rendere tutto il più confortevole e sicuro possibile, a garanzia nostra, dei clienti e delle ragazze. Ci tengo a sottolieare che tutto quello che intercorre fra i clienti e loro a noi non riguarda. Non è assolutamente di nostra competenza e non deve esserlo. Su questo la legislazione austriaca è molto severa. Wellcum non trae denaro dalle prestazioni sessuali e le stesse ragazze pagano l'ingresso nei nostri ambienti per lavorare. Sanno che qua sono protette, sicure, in un luogo igienico e controllato, cosa che non penso accada in Borgo Stazione a Udine, tanto per fare un esempio visto che ho studiato per molti anni a Udine. In Austria sarebbe uno scempio vedere al giorno d'oggi cose del genere: prostitute per strada, protettori nasconti nell'ombra e, soprattutto, sapere che non vi è nessun controllo sanitario obbligatorio dietro".

Per quanto riguarda invece le affissioni, ci riferisce il responsabile, "noi promuoviamo solamente la spa con ingresso per soli uomini in Italia, nessun cartello vuole offendere né vuole essere esageratamente vistoso". Altro discorso, invece, quello sul sito internet dove, ammette Fabris, le parole inserite all'interno del "tag title" (nella foto in basso) servono al posizionamento all'interno dei motori di ricerca. "Ma il server - puntualizza - non si trova in Italia".

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