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Cronaca

Un convegno per parlare del Codice rosa e della rete territoriale per il contrasto alla violenza sulle donne

Una donna su tre ha subito violenza, sessuale e nella maggior parte dei casi la violenza accade all’interno delle mura domestiche

 “Codice rosa e rete territoriale per il contrasto alla violenza sulle donne” è il titolo del convegno recentemente organizzato a cura della Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne prevista per sabato 25 Novembre.

I numeri

Almeno una volta nella vita, una donna su tre in tutto il mondo ha subito violenza, sessuale e nella maggior parte dei casi la violenza è perpetrata all’interno delle mura domestiche.Spesso, le donne subiscono violenza fin da piccole. Si stima che le bambine e le adolescenti già sposate con un uomo adulto siano circa 22 milioni. Centinaia di milioni di altre bambine sono a rischio matrimonio forzato e/o precoce. La violenza sulle donne è tra le violazioni dei diritti umani più diffuse al mondo. Avviene in vari luoghi: dentro le mura domestiche, sul posto di lavoro, nei trasporti pubblici, per strada.Il convegno,organizzato dalla dott.ssa Marina Barbo Responsabile della Struttura della Formazione Asuiud, è stato moderato dal Direttore della Medicina d’Urgenza-Pronto Soccorso dell’Ospedale di Udine dott. Rodolfo Sbrojavacca. Responsabile scientifico era il dott. Carlo Antonio Gobbato.

I relatori

Gli interventi dei relatori, tra i quali il dott. Giorgio Ricci della Azienda Ospedaliero Universitaria di Verona e il capo della Squadra Mobile di Udine dott. Massimiliano Ortolan, hanno sottolineato l’importanza di accrescere e rafforzare la Rete dei servizi di tutela della donna maltrattata fornendo importanti contributi sul piano socio-sanitario, tecnico operativo, giudiziario, della prevenzione, della protezione e della formazione ed educazione. Più volte è stata ribadita la necessità di realizzare un forte coordinamento fra tutti i soggetti coinvolti per garantire nel modo più efficace e rispettoso i bisogni della donna oggetto di violenza. Termini come “vergogna, silenzio, le parti ferite, la necessità di protezione e di un porto sicuro, ” hanno scandito i lavori dell’intera giornata. Un insieme di sensazioni che portano alla consapevolezza che per affrontare un tema così delicato e complesso è importante, innanzi tutto, condividere linguaggi e sensibilità. 

In platea

Il convegno è stato seguito da un pubblico particolarmente qualificato di professionisti sanitari, sociali e del diritto. Impegni importanti sono stati assunti sul versante della formazione, a più livelli, degli operatori. Particolarmente significativa è stata la performance teatrale di Rita Maffei, del CSS Tetro Stabile del Friuli Venezia Giulia, che ha interpretato un caso clinico di forte impatto emotivo. Hanno partecipato al convegno il Prefetto di Udine, dott. Vittorio Zappalorto, il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Udine, dott.ssa Claudia Danelon, il Sostituto Procuratore della Repubblica Maria Caterina Pace, il Questore dott. Claudio Cracovia, il Comandante dei Carabinieri col. Marco Zearo, la dott.ssa Giuliana Gentile in rappresentanza dell’Ordine dei Medici, l’Assessore alla Salute del Comune di Udine dott.ssa Simona Liguori, l’avvocata Rosi Toffano e la Presidente della Donne Resistenti prof.ssa Daniela Rosa. 

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