Vendemmia anticipata anche in regione, si parte a Ferragosto
Con 10 giorni di anticipo rispetto alla media storica, in Friuli Venezia Giulia si inizierà a raccogliere il Pinot nero base spumante, complici anche le gelate di aprile. Difficoltà anche per l'assenza dei Voucher
C'è chi ha già staccato il primo grappolo d'uva come a Brescia, dove è cominiciata la raccolta per la produzione di Chardonnay e chi, come in Friuli Venezia Giulia, si prepara a inaugurarla.
Partirà infatti nella settimana di Ferragosto la vendemmia 2017 nella nostra regione, circa 10 giorni in anticipo rispetto alla media storica. La previsione per quest'anno vitivinicolo, secondo Coldiretti FVG, è di un calo del 10% sulla quantità prodotta, ma un buon risultato in quanto a qualità.
Cosa si raccoglierà
Si parte da lì in particolare nei vigneti più giovani, quelli di due o tre anni in cui l’uva matura prima, ricorda Dario Ermacora, presidente di Coldiretti Fvg. Seguiranno Il Pinot nero di maggior pregio, quello fermo. Entreranno poi in cantina i grappoli del Pinot grigio, quindi Sauvignon, Friulano, Ribolla, Malvasia, Verduzzo e Picolit. Per i rossi si attenderà metà settembre e via con il Merlot e poi Pignolo, Refosco, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. Un percorso lungo altre tre settimane per chiudere le operazioni attorno alla prima settimana di ottobre, in tempo per evitare i primi, negativi abbassamenti di temperatura.
Le previsioni
Le gelate del 20-21 aprile, fa sapere Marco Malison, responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Fvg, hanno interessato il territorio in modo diffuso, ma a “macchia di leopardo”. Di fatto, a distanza di qualche centinaio di metri, si può passare da un danno nullo o limitato fino al 100% di perdita anche in funzione del sistema di allevamento. In generale le varietà più colpite sono state Glera, Refosco, Pinot, Chardonnay, Picolit.
Per contro nei vigneti non colpiti la produzione è discreta in conseguenza di una buona fertilità delle gemme e del peso medio grappolo che si prevede superiore alla media.
In generale, comunque, pare che ci si possa attestare attorno a un calo complessivo del 10% della produzione rispetto all’anno scorso (1,856 milioni di ettolitri). Oltre agli effetti della gelata in alcune zone, a incidere è il fatto che quest’anno quasi tutte le varietà, tranne alcune come per esempio il Merlot, risultano non particolarmente cariche di prodotto.
Quanto alla qualità, le previsioni sui bianchi sono positive: «Se non ci saranno eccessivi stress idrici la prossima settimana, o addirittura grandinate – anticipa Ermacora – la qualità sarà buona. Sui rossi, invece, è preferibile non azzardare ipotesi».
Le difficoltà
Le difficoltà del comparto non riguarderanno soltanto la vendemmia anticipata e le conseguenze dei bruschi cali delle temperature di ottobre, ma guarderanno anche al lato burocratico. Il 2017 infatti sarà il primo anno senza i voucher, forma di pagamento per lavoro occasionale nata proprio per servire il comparto vitivinicolo nel periodo della vendemmia. I ritardi burocratici nell’avvio dei nuovi strumenti rischiano di impedire a pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito di partecipare al rito della raccolta con conseguente calo di personale occasionale per il comparto.