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Cronaca

Bibione: vacanza da incubo per una famiglia friulana in campeggio

Il soggiorno è stato rovinato durante una cena, quando il tavolo in cristallo del ristorante è esploso ferendo i commensali, tra i quali una bambina di 10 anni e un bambino di pochi mesi. Secondo il racconto dei protagonisti nessuno ha fatto niente per aiutarli. La sofferenza e il disagio patiti espressi in una lettera inviata alla nostra redazione

Rabbia e stupore: sono queste le sensazioni che emergono dalla lettera che un nostro lettore, Matteo Sgobino di Fagagna, ci ha inviato a testimonianza del disagio sofferto durante una recente vacanza con tutta la sua famiglia nella vicina, e molto frequentata dai turisti friulani, Bibione Pineda. Pubblichiamo interamente il testo ricevuto, dichiarandoci da subito disponibili alla replica da parte della struttura menzionata.

Mi sono deciso a scrivere quanto segue perché la brutta avventura che abbiamo vissuto ha dell’incredibile e speriamo non si ripeta ad altri.

La sera di sabato 22 giugno con un gruppo di 7 persone ci siamo riuniti al ristorante del campeggio Tridente a Bibione Pineda, tra di noi mio figlio di sette mesi e la figlia della mia compagna di 10 anni. Seduti intorno ad eleganti tavoli rotondi con grandi cristalli di vetro abbiamo fatto le prime ordinazioni.

E’ successo tutto ad un tratto. Come una bomba è esploso il cristallo, andando in mille schegge, invadendo i nostri vestiti, i nostri capelli, ferendo la bimba e mio figlio. Il passeggino in un attimo sì è riempito di pezzi di vetro grossi come un pugno, schegge sottili come aghi e polvere di vetro come brillantini. I bambini hanno iniziato ad urlare ed io mi sono precipitato sul più piccolo notando dei piccoli tagli sulle braccia, sulle gambe, in faccia e in testa. Con la mano ho cercato di pulire i capelli e sbattere la maglietta e i pantaloncini per togliergli schegge sperando non li avesse ingeriti o fossero andati negli occhi.

In tutto questo marasma tra le urla e lo spavento, uno soltanto dei quattro camerieri, che fino a prima avevamo attorno, è venuto da me chiedendomi: “Cosa è successo? Avete dato un colpo al tavolo, vero?”. Io, che continuavo a pulire e a controllare che il bimbo non avesse tagli ben più gravi, gli ho risposto che il tavolo ci era letteralmente esploso in faccia! A quel punto il cameriere, con una faccia stranita, ha semplicemente detto “che strano!” ed è corso a raggiungere gli altri tre che si erano precipitati, scavalcando tutti noi ancora nel panico, a raccogliere con scopa e pattumiera l’enorme quantità di vetri. L’addetta alla reception, alla quale ci siamo rivolti per avere un minimo di soccorso, ci ha indicato pigramente su una mappa il pronto soccorso al di fuori del campeggio a circa 6/7 km a Bibione.

Constatata la totale indifferenza dei dipendenti del campeggio, ci siamo recati prima in roulotte per lavare i bimbi e versare dell’acqua ossigenata sui tagli nostri e loro e poi in auto al pronto soccorso del paese. Ora, voglio sottolineare che tutto questo è accaduto senza il ben che minimo aiuto degli addetti al campeggio: nessuno ci ha chiesto come stavano i bambini, nessuno ci ha portato qualche cosa per pulire o disinfettare le ferite, nessuno è venuto per capire se qualcuno si fosse fatto male davvero (cosa che non è successa per miracolo).

L’unica cosa che ci è stata detta, dopo un paio d’ore quando alcuni di noi si sono presentati dalla direttrice per denunciare l’accaduto nonché la mancata minima assistenza che si pensa debba avere una struttura come il campeggio Tridente di Bibione Pineda, è stato che avevano ben 7 testimoni (quanti eravamo noi) pronti a dire che un cameriere ci aveva chiesto come stavamo. Ma nemmeno quella volta la direttrice ci ha chiesto come stessimo e se qualcuno si fosse fatto male.

Ci siamo rivolti al pronto soccorso di Bibione, ai carabinieri di Bibione e Fagagna e alle associazioni dei consumatori di Udine e tutti molto impressionati dall’accaduto ci hanno offerto gentilmente dei consigli su come procedere.
 

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