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Cronaca

Trova 23 milioni di lire, gli rifiutano il cambio in euro e presenta ricorso

Dopo la diffida legale, un uomo residente a Udine ha presentato un decreto ingiuntivo al Giudice di Pace per ottenere il pagamento della somma

Ha trovato 23 milioni di vecchie lire in una scrivania di legno, si è presentato agli sportelli della Banca d'Italia per ottenere la conversione in euro della somma, ma gli è stata rifiutata.

La storia è quella di un uomo originario di Venezia ma residente ad Udine, che si è rivolto all'Associazione Agitalia per avere la somma.

"Circa tre mesi fa l’uomo, all’interno di un doppio fondo di una grande scrivania in legno custodita presso l’abitazione di Venezia, ha rinvenuto una discreta somma di denaro in lire in banconote da 500mila e vario taglio per un valore complessivo di 23 milioni del vecchio conio - riferisce Giovanni Rossetti dall'associazione. Vi lasciamo dedurre lo stupore e la contentezza dello stesso che si è accorto del piccolo tesoro. Allo stupore è però seguita l’amarezza quando allo sportello Bankitalia gli era stato detto che il cambio in euro non è era più possibile.

Se è vero infatti che era stato stabilito un termine decennale (2002-2012) per il cambio delle lire in euro è altrettanto vero – come sostiene ampiamente la Giurisprudenza – che qualsiasi termine di prescrizione o decadenza decorre da quando il soggetto è posto in grado di far valere il proprio diritto, quindi nei casi in esame i dieci anni per il cambio lire/euro decorrono dal giorno del ritrovamento delle somme in lire.

Intanto alcuni cittadini, in casi praticamente identici avevano sollevato l’illegittimità costituzionale del decreto Monti (art. 26 D.L. 121 del 6.12.2011) che aveva sancito l’immediata decadenza del cambio della lira in euro. Così anche l’uomo, tramite l’ufficio legale dell’Associazione Agitalia. Intanto la sentenza 216/2015 della Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della norma Monti, riportando il nostro Paese sulla lunghezza d’onda degli altri Paesi della Comunità europea. Dopo la diffida legale (marzo 2016) per la conversione lire/euro rimasta priva di riscontro da parte della Banca d’Italia, il Sig. Valter ha deciso di presentare al Giudice di Pace di Udine (quale foro del consumatore territorialmente competente) un decreto ingiuntivo per ottenere il pagamento della somma, convertita nella moneta unica europea, per 11.878,51 euro".

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