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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Nozze gay: Alfano stoppa le trascrizioni, Honsell invoca la Corte Costituzionale

Il ministro dell'Interno: "Una circolare per chiedere ai prefetti di cancellare le trascrizioni fatte finora". Il sindaco di Udine: "Una circolare non risolve la questione. Portiamola in parlamento"

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha annunciato oggi che invierà a breve una circolare ai prefetti perché rivolgano ai sindaci delle varie città italiane, ree di aver proceduto con le trascrizioni 'same sex' - Napoli, Bologna, Udine ecc.- "un invito formale al loro ritiro e alla loro cancellazione, e, in caso di inerzia, al successivo annullamento d’ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati". Lo stesso leader del Nuovo Centro Destra ha così spiegato: "In Italia non è possibile che ci si sposi tra persone dello stesso sesso , quindi di quei matrimoni non possono essere trascritti nei registri dello stato civile italiano. Non è consentito dalla legge".

Il sindaco di Udine, Furio Honsell, che nei giorni scorsi ha appunto trascritto - primo caso in Friuli Venezia Giulia - il matrimonio tra l'udinese Adele Palmeri e la sudafricana Ingrid Owen, attualmente residenti in Belgio, ha replicato ad Alfano: "Una questione come questa non va risolta con circolari burocratiche, ma deve essere portata in parlamento o davanti alla Corte costituzionale".

"La scelta che abbiamo fatto a Udine- prosegue Honsell- è basata sul diritto internazionale privato e ha una forte valenza simbolica e culturale, perché sottolinea l'importanza delle pari opportunità nei confronti delle persone Lgbt. E' noto a tutti - continua il primo cittadino - che queste trascrizioni non producono effetti in Italia, ma nondimeno hanno un notevole valore in termini simbolici, perché rimettono al centro il diritto della persone Lgbt alle pari opportunità ed evidenziano l'incoerenza del sistema italiano rispetto al resto d'Europa. Queste due cittadine hanno uno stato di famiglia in Belgio che le riconosce come coniugi, e noi ci siamo basati sul rispetto del diritto internazionale privato".

E come la settimana scorsa, è intervenuto sull'argomento anche Gian Luigi Gigli del gruppo 'Per l'Italia' (PI), soddisfatto per l'annuncio del ministro Alfano, a cui lui stesso si era appellato dopo la trascrizione avvenuta a Palazzo D'Aronco: "Non avrebbe dovuto esserci bisogno di scomodare il ministro dell'Interno per chiarire ciò che è un'ovvietà: in Italia le nozze gay non sono legali, figuriamoci le loro trascrizioni. In ogni caso, ringraziamo il titolare del Viminale per la circolare inviata ai Prefetti.Confidiamo - aggiunge - nel residuo buonsenso dei sindaci che hanno finora calpestato la legge e la Costituzione, affinché corrano ai ripari prima di essere invitati a farlo dai Prefetti stessi. Se ne facciano una ragione, fermo restando che, in caso contrario, hanno sempre la libertà di dimettersi". Poi la sua conclusione: "Con la legge si può essere d'accordo o meno, ma in ogni caso essa va rispettata, soprattutto dai primi cittadini. A meno che non si tratti solo di uno smodato desiderio di visibilità a buon mercato".
 

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