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Cronaca Via Riccardo di Giusto / Via Riccardo di Giusto

Pestaggi a sangue e traffici di droga: Peep Est nuovamente a rischio?

Da un'indagine partita nell'estate del 2011, dopo la morte per overdose di un giovane friulano, emerge un profilo sinistro del quartiere coinvolto nuovamente in storie che sembravano superate da parecchio tempo

Violenza allo stato puro, con un  pestaggio in stile "branco" nei confronti di un ragazzo identificato come spione. Protagonisti della vicenda 10 ragazzi, 5 identificati, che gravitano nella zona di via Riccardo Di Giusto. Si tratta di quattro maggiorenni arrestati-T.C. 20 anni, M.Z. 21, D.L. 31, S.B. 32 -  e un minorenne - N.A. 16 -, lasciato a piede libero.

La vicenda ha origine da un delicato fatto di cronaca dell'estate del 2011, quando a Tavagnacco perse la vita il 32enne Renato Maiero a causa di un'overdose.

Da quel momento i carabinieri hanno avviato un'attività investigativa che ha portato all'identificazione del fornitore, un minorenne residente nella zona del Peep Est, capace di controllare lo spaccio di stupefacenti nella zona. Il giovane è stato così destinato alla custodia cautelare in una comunità.

Spedizione punitiva contro "lo spione": 5 arresti nella zona del PEEP EST

Gli amici e compagni di "attività" non hanno accettato lo sgarro e hanno identificato in un 35enne udinese il presunto "delatore", colui che ha permesso ai militari di identificare il loro "capo". A quel punto è partita la spedizione punitiva, composta da 10 persone, che ha procurato all'uomo una prognosi di 30 giorni dopo un pestaggio a sangue. Nelle intenzioni del gruppo c'era che il soggetto colpito fornisse una versione alternativa dei fatti. Per questo si è verificata una fattispecie di reato di recente introduzione: intralcio alla giustizia.

Pur ferito e impaurito l’uomo, una settimana dopo, è riuscito a recarsi nella caserma dei carabinieri di Udine e raccontare tutto fornendo elementi utili per l’individuazione di cinque dei suoi dieci aggressori.

Duro e preoccupato il commento sulla vicenda del Capitano dei carabinieri di Udine Fabio Pasquariello: "ci sono dei tentativi di creare dei veri e propri clan malavitosi che possano decidere del futuro del quartiere."

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