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Cronaca Lignano Sabbiadoro

Lignano ricorda il sisma del '76 e riceve il tallero da Gemona

Celebrazioni ed eventi nella località balneare per ricordare il terremoto e la rinascita

Grandissima partecipazione oggi, domenica 25 settembre, alla Santa Messa concelebrata nel Duomo di Lignano Sabbiadoro dal vescovo emerito di Udine, mons. Pietro Brollo, e dal parroco don Angelo Fabris, per fare memoria del terremoto del Friuli nel 1976 e della solidarietà di Lignano, la capitale balneare friulana, che dal settembre di quello stesso anno ospitò oltre 30.000 persone sfollate dalle zone colpite duramente dal sisma. Presenti numerose autorità civili e militari, le rappresentanze della Protezione Civile, i Gruppi Alpini, la Croce Rossa e tutti i Volontari, tanti sindaci e amministratori locali, in prima fila il primo cittadino di Gemona, Paolo Urbani, che ha fatto dono del famoso “Tallero” alla città di Lignano, nella cerimonia svoltasi alla Terrazza a Mare dopo la celebrazione eucaristica. “Poiché il tallero rappresenta la ‘gemonesità’ per eccellenza - ha detto Urbani –,  d’ora in avanti tutta la comunità lignanese potrà dire  con orgoglio e fierezza ‘anche io sono di Gemona”.

La moneta, che da mille anni a questa parte viene consegnata all’arciprete di Gemona dalla cittadina pedemontana capitale del terremoto, “rappresenta un segno di vicinanza e di collaborazione, ma anche di gratitudine”, ha precisato Urbani. E in questo quarantennale del sisma, ha spiegato Urbani, “abbiamo voluto donarlo anche ad alcune personalità significative della rinascita, come per esempio gli imprenditori Pittini, Burgi e Fantoni”. “Oggi – ha aggiunto – lo diamo alla comunità di Lignano con immenso senso di riconoscenza, perché 40 anni fa, Lignano c’era a fianco di Gemona e di tutto il Friuli terremotato”. Il conferimento del tallero è stato accolto con pari calore dal sindaco di Lignano Sabbiadoro, Luca Fanotto. “Un segno di profonda di apertura e gratitudine verso questa città – ha commentato –, che quarant’anni fa ha ospitato una larghissima parte della comunità gemonese rimasta senza tetto. E' un atto di grande valore e sensibilità – ha proseguito – da parte del primo cittadino di Gemona e di tutta la sua amministrazione, l’aver riconosciuto il ruolo della nostra città, che ieri come oggi si conferma aperta e ospitale”. Alla celebrazione eucaristica ha preso parte una nutrita delegazioni di sindaci e di amministratori, tra cui per la Provincia di Udine l’assessore Carlo Teghil e per la Regione il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop. Foltissima anche la delegazione della Protezione civile regionale, che ha anche festeggiato i 30 della squadra lignanese, alla quale il sindaco ha consegnato le chiavi della città. Intensa l’omelia di mons. Pietro Brollo, all’epoca del terremoto parroco di Gemona, affiancato dal parroco di Lignano, don Angelo Fabris, che allora era proprio il suo cappellano. “Mi sembra appropriato oggi ricordare una frase scritta sui muri all’epoca del terremoto – ha detto mons. Pietro Brollo – che è il Friul al ringrazie e nol dismentee, il Friuli ringrazia e non dimentica. Oggi e sempre il ricordo grato della solidarietà ricevuta dagli sfollati anche da parte della comunità di Lignano resti vivo, perché quella mano tesa e quella calorosa accoglienza contribuirono a ridare la fiducia delle popolazioni martoriate dopo la seconda terribile scossa di settembre”.

Al termine della celebrazione, preceduto dal Gruppo musicale L.Garzoni di Lignano, il corteo si è spostato alla Terrazza Mare, dove, oltre alla donazione del tallero, si sono inaugurate  e mostre dedicate al ricordo e alla speranza e si è tenuta la presentazione del libro "Lignano c'era ... 1976 - 2016", curato dalla Società Filologica Friulana. Un filmato storico ha introdotto ufficialmente gli interventi delle Autorità presenti. Tutta la giornata è stata accompagnata dalle immagini e dai filmati raccolti, restaurati e conservati dalla Cineteca del Friuli.

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