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Tentato omicidio in centro: salvo per miracolo un 26enne, accusato un minorenne

I carabinieri hanno rintracciato colui che sarebbe l'autore della coltellata ai danni di un 26enne pakistano. Si tratta di un minore di 18 anni proveniente dall'Ucraina. Altri due pakistani sono stati condotti al carcere di via Spalato

Tre giovani – un 29enne e un 25enne di origini pakistana e un minorenne ucraino – sono stati arrestati per la rissa di ieri sera in centro città, in cui è stato gravemente ferito con una coltellata all'addome un 26enne pakistano. È stato denunciato a piede libero per rissa aggravata. Grazie alle testimonianze raccolte e al controllo delle immagini fornite dai sistemi di videosorveglianza che monitorano il centro è stato rintracciato e arrestato per tentato omicidio il minorenne che, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Trieste, è stato accompagnato al centro di prima accoglienza di Treviso. Un coltello a serramanico, trovato in possesso del ragazzo, è stato sequestrato. L'ipotesi degli inquirenti, quindi, è che sia stato lui ad agire con l'arma da taglio. L'operazione è stata messa a segno dai carabinieri della stazione di Udine Est assieme ai colleghi delle sezioni radiomobile e operativa del Comando Compagnia di Udine. I due maggiorenni sono stati condotti al carcere udinese di via Spalato. 

I fatti

Verso le 21 di ieri sera i componenti di un gruppo di circa 12 giovani di origine straniera sono stati protagonisti di una lite che ha avuto come epilogo il ferimento in modo gravissimo del 26enne, colpito all’addome da un fendente. Il colpo subito dall'uomo è stato potenzialmente letale, essendogli stata recisa un'arteria mammaria. Per sua fortuna il paziente è stato curato rapidamente al pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia. Il ferito è stato rintracciato dai militari in un bar del centro mentre stava sanguinando a causa del colpo. 

Venanzi: "Più telecamere e tavoli permanenti"

"Siamo preoccupati per quanto accaduto ieri sera – riflette il vice sindaco –. Già durante l'estate si sono verificati diversi episodi importanti. Abbiamo chiaramente l'interesse a collaborare con coloro che sono preposti al presidio e alla sicurezza in città, cioè le forze dell'ordine in capo alla prefettura e alla questura, con le quali mi sono sentito questa mattina. Vogliamo evitare incidenti". "C'è da dire che ieri sera il tempestivo intervento dei carabinieri ha fatto sì che la rissa fosse subito sedata – analizza Venanzi –. Il loro arrivo è stato risolutivo. L'obiettivo che abbiamo noi per quando si insedierà il nuovo prefetto (è in arrivo Domenico Lione) è non solo di sensibilizzarlo sul tema, ma anche stimolare il lavoro dei tavoli permanenti come il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, affinché affrontino questo tema". "I flussi migratori, lo sappiamo tutti, sono aumentati in questi ultimi mesi – spiega Venanzi –. Anche la città di Udine ne risente, così come altre città. Vogliamo dare gli strumenti alle forze dell'ordine per consentire loro di lavorare meglio. Ad esempio con l'installazione di telecamere per la video sorveglianza, come ci viene richiesto proprio da loro". E aggiunge: "So che i cittadini e gli esercizi commerciali ci chiedono una maggiore presenza della polizia locale nelle ore serali. Ma bisogna fare chiarezza sul tema di chi sono le competenze per garantire la sicurezza sul territorio. La polizia locale è uno strumento che il Comune di Udine ha, ma si tratta di uno strumento amministrativo. Sono un aiuto per le forze dell'ordine a presidiare spazi pubblici, come,ad esempio, al parco Moretti dove c'è un presidio permanente anche della questura. La polizia locale non è in grado di fare presidi di ordine pubblico anche perché non è tra le sue competenze. Il presidio del territorio spetta alle forze dell'ordine, spetta alla prefettura. In Borgo Stazione abbiamo un presidio dell'esercito 24 ore su 24 e ne abbiamo uno notturno, dalle 19 alle 7 del mattino, alla Cavarzerani. L'amministrazione comunale è al fianco delle forze dell'ordine e cerca di dare una mano, ma è chiaro che la competenza per garantire la sicurezza sul territorio non spetta a noi". 

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