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Cronaca

Spending review: il Friuli Venezia Giulia perderà quasi 700 posti letto

Giro di vite nella sanità. Tocca anche alla nostra Regione fare i conti coi tagli al bilancio pubblico. Il dato è calcolato in base al nuovo indice, che prevede 3,7 posti letto ogni 1000 abitanti

Trentamila letti in meno negli ospedali italiani. Entro il 31 dicembre le Regioni dovranno indicare dove e come effettueranno la riduzione. Si dovrà passare nel prossimo triennio 2013-2015 a un rapporto di 3,7 letti ogni mille abitanti dall'attuale 4,2. Lo 0,7% devono essere dedicati a riabilitazione e lungodegenza di malati che hanno superato la fase acuta.

Le parole chiave del futuro della sanità pubblica: meno ospedali e più servizi territoriali. Salvo sorprese verrà esaminato la prossima settimana dalla Conferenza Stato-Regioni, per l'approvazione.

In ogni caso, il decreto attuativo consegnato alle Regioni (che come prevedibile alzeranno le barricate) impone un giro di vite fondato su una diversa ripartizione delle strutture ospedaliere. Saranno divise in tre fasce e lo sfoltimento procederà basandosi su volume minimo delle prestazioni, bacino d’utenza e soglie di rischio.

Il documento è frutto del lavoro del ministero della Salute attraverso l’agenzia per i servizi sanitari (Agenas) diretta da Fulvio Moirano. Lo scoglio più grande sarà l’eliminazione e accorpamento dei primariati, oggi chiamati unità operative complesse. Talmente complesse che funzionano spesso senza criteri razionali. Andranno cancellati i reparti doppioni e quelli che lavorano poco. 

Si insisterà sull’indice di occupazione dei posti letto che deve attestarsi su 80-90%: in reparti di 30 posti, ne devono essere occupati in media 26. Quanto ai posti letto in eccesso, non verranno rottamati, ma riciclati, per esempio destinandoli alle residenze per anziani e per le lungo-degenze.
 

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