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Cronaca

Spaccio in Friuli e nel resto del nord-est, il centro a Monfalcone

Cinque ordinanze di custodia cautelare e tre denunce in stato di libertà, sono state eseguite nell'ambito dell'operazione "Tornado" da carabinieri e polizia

I carabinieri della compagnia di Monfalcone e il personale del commissariato di polizia di Stato, nel corso di un'indagine svolta congiuntamente per contrastare il fenomeno di spaccio di stupefacenti iniziata nell’autunno 2016 e protratta sino agli inizi del 2017, hanno dato esecuzione a 5 ordinanze di misure cautelari e a 9 decreti di perquisizione domiciliare - ad Abano Terme (Pd), Montegrotto Terme (Pd), Trieste, Latisana, Gradisca d’Isonzo, Monfalcone e Ronchi dei Legionari - nei confronti di appartenenti ad un sodalizio criminoso che spacciava, principalmente, nel territorio della città dei cantieri.

LE MISURE. Custodia cautelare al carcere di Gorizia per C.D.B., 53 anni, residente a Monfalcone, pregiudicato, disoccupato. Arresti domiciliari per: O.C., albanese di 31 anni, residente Gradisca d’Isonzo (Gorizia), meccanico; D.C., 52 anni, residente ad Abano Terme, ristoratore; A.D.T., di Trieste, 44 anni. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per: U.G., di Monfalcone (Gorizia), 35 anni. Denunciati in stato di libertà: B.B., albanese di 34 anni; G.A., 57 anni, di Latisana (Udine); A.F., macedone residente a Ronchi dei Legionari (Gorizia), 35 anni.

LE PERQUISIZIONI. Nel corso delle operazioni, sono state eseguite anche perquisizioni domiciliari, che hanno permesso di rinvenire a casa di C.D.B., 95 grammi marijuana, 91 di hashish e bilancini. Una perquisizione eseguita a Montegrotto Terme (Pd) in collaborazione con i carabinieri di Abano Terme a carico di S.A., 52 anni, tratto in arresto in flagranza reato per detenzione ai fini di spaccio, ha portato, invece, al rinvenimento di 5 grammi di cocaina e di un bilancino di precisione. Inoltre, lo scorso 24 novembre 2016, a seguito di un'intercettazione, è stato richiesto un riscontro ai carabinieri di Abano Terme, che hanno fermato e arrestato, in flagranza di reato, due persone: C.A.B., 22enne, e D.M.A.T., 20enne, entrambi romeni residenti a Ronchi dei Legionari (Gorizia), mandati da C.D.B. al ristorante di D.C. e trovati in possesso di 3mila euro in contanti e di 100 grammi di cocaina.

L'INDAGINE. Origine dell’indagine è stata un comunicazione trasmessa dai carabinieri del Nucleo investigativo di Belluno che, nel corso di una loro attività investigativa, erano venuti a conoscenza di tale O.C., 30enne di origine albanesi, che parlava di acquisti di sostanza stupefacente nella propria officina di Monfalcone. L'uomo, che vive a Gradisca d’Isonzo (Gorizia) e ha precedenti specifici, è risultato frequentare persone note nell’ambiente dello spaccio di Monfalcone (Gorizia), di cui gli investigatori della polizia di Monfalcone avevano informazioni pregresse. Di qui, la decisione di unire le forze e procedere insieme.

LA FIGURA PRINCIPALE. Dal monitoraggio dell’officina in zona via I Maggio di Monfalcone è, fin da subito, emersa la figura di C.D.B., già noto alle forze dell’ordine, che assumerà nell’indagine il ruolo di protagonista e di figura principale. Grazie alle sue conoscenze, C.D.B. era in grado di rifornirsi di cocaina, con acquisti di 100 grammi alla settimana di stupefacente con elevatissima percentuale di purezza ed a prezzi vantaggiosi.

I "CLIMATIZZATORI" DI ABANO TERME. Nel mese di novembre 2016, è stato accertato che C.D.B. acquistava partite di cocaina nel comune di Abano Terme da D.C., pregiudicato del luogo e gestore di un ristorante nel comune di Montegrotto Terme, ordinandola per telefono e riferendosi all’acquisto di "climatizzatori". Le forze dell'ordine hanno monitorato la consegna dei "climatizzatori", ovviamente inesistenti, da parte di D.C. ad A.D.T., 43enne di Trieste, incaricato da C.D.B. del trasporto dello stupefacente, e predisposto un controllo dell’autovettura da lui condotta, al casello autostradale di Ronchi. L’uomo, accortosi della presenza di una pattuglia, ha gettato l’involucro contenente lo stupefacente (circa 125 grammi di cocaina) nelle vicinanze della cassa automatica del casello. L’involucro è stato recuperato dai militari impegnati nel servizio di pedinamento del corriere. A.D.T. è stato lasciato passare e sottoposto ad arresto differito ai sensi del DPR 309/90. C.D.B., in quel momento agli arresti domiciliari nella propria abitazione, informato da A.D.T. di quanto accaduto, ha inviato sul posto O.C., al fine di recuperare la sostanza stupefacente.

GLI ACQUISTI A TRIESTE. O.C., insieme a U.G., assuntore di sostanze stupefacenti che gli faceva da autista e persona di fiducia, effettuavano acquisti per conto di C.D.B. nel comune di Trieste. Nel dicembre 2016, verificato che si erano recati a Trieste per acquistare 10 grammi di cocaina da destinare in parte ad uso personale ed in parte ad altri "clienti" del monfalconese, i due sono stati controllati a Gorizia. Nell’occasione sono stati sequestrati 5 grammi di cocaina di elevata purezza.

GLI AVVENTORI DI ABANO. Dopo quel controllo, il 24 novembre 2016, C.D.B. ha organizzato un altro viaggio nel Padovano, nel ristorante di Montegrotto Terme, utilizzando questa volta due giovani di Ronchi dei Legionari (Gorizia), originari della Romania, C.A.B. e D.M.A.T.. In questa circostanza C.D.B. ha telefonato a D.C., dicendogli che avrebbe mandato due amici e prenotando due coperti per una cena. Sulla strada del ritorno, appena usciti dal ristorante, i due sono stati fermati da personale dei carabinieri di Abano Terme. In quell'occasione, i militari hanno sequestrato la somma di circa 3mila euro in contanti e 100 grammi di cocaina. I due romeni sono stati arrestati.

LA MOSTRA DI QUADRI. Nel contempo, C.D.B. si è appoggiato ad altri suoi vecchi conoscenti, S.A., anche lui proveniente dal Padovano, e G.A., abitante a Latisana e proprietario di una galleria d’arte, per procedere con loro nell’acquisto di altre partite di cocaina. Dopo alcuni incontri avvenuti nell’abitazione di C.D.B. e dopo il controllo su alcuni campioni di stupefacenti procurati da O.C., èstata organizzata una "mostra di quadri" per addetti al lavoro a casa di C.D.B.. La trattativa è stata interrotta poiché è sorto il dubbio di essere controllati, per quanto accaduto agli altri due corrieri.
 

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