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Cronaca

Si fa male scendendo dalla Forcella della Lavina, in salvo grazie al soccorso alpino

Imbarellata sul posto è stata portata giù a spalle per trecento metri circa di dislivello

Si sono concluse intorno alle 18 le operazioni di salvataggio e recupero di una escursionista di nazionalità ungherese che si è infortunata intorno alle 16 scendendo dalla Forcella della Lavina, sotto le pareti del Mangart, nelle Alpi Giulie.

Allertati dal centro di cooperazione internazionale di polizia di Thörl Maglern attraverso il Nue 112 i soccorritori del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza di Sella Nevea si sono subito portati sul posto attraverso due accessi. Dal basso, sotto Forcella Lavina, nei pressi della quale quattro tecnici del Cnsas si stavano esercitando sulle pareti della omonima palestra di roccia e dall'alto, dal versante sloveno, da dove un automezzo ha portato attraverso la strada un gruppo di tecnici in quota per raggiungere la donna dall'alto.

La forcella era infatti totalmente sommersa dalla nebbia e non era possibile far arrivare il tecnico di elisoccorso fino alla quota dove era accaduto l'incidente, a quota 1950 metri, sul sentiero che dalla stessa Forcella scende ai Laghi di Fusine. Dunque è stato necessario imbarellare la donna sul posto e portarla giù a spalle per trecento metri circa di dislivello, dove un varco nella nebbia ha consentito al tecnico di elisoccorso di calarsi assieme al medico di bordo con li verricello e imbarcare la donna per condurla in ospedale.

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