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SOS dei sindacati: necessario alzare delle barriere contro la crisi

Cgil-Cisl-Uil di Udine lanciano il grido d'allarme sull'attuale situazione del paese: "Abbiamo bisogno di più politiche per sviluppo e per il lavoro. Siamo al seso anno di crisi e la politica non si muove"

«Vorremmo parlare di timidi segnali di ripresa, invece siamo convinti che l’intero sistema delle nostre comunità stia rovinosamente arretrando, con un impoverimento marcato non solo delle fasce più deboli, ma anche delle prospettive dei nostri giovani». È il grido d’allarme che le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil della provincia di Udine, alla vigilia del voto, lanciano ai candidati alla presidenza della Regione.

SOS. «Siamo al sesto anno di crisi, ma la politica ancora non ha messo in campo altre misure che non siano quelle di prima emergenza», sintetizza il segretario provinciale Uil Ferdinando Ceschia, presentando una lettera aperta ai candidati firmato anche da Alessandro Forabosco (Cgil Udine), Roberto Muradore e Franco Colautti ( Cisl Udine e Alto Friuli). Le prospettive, per i sindacati, non sono certo di un miglioramento: «Quello che temiamo – aggiunge Ceschia – è un arretramento generale del nostro tenore di vita. Anche per questo avevamo chiesto alla Regione di stabilire un filo diretto con il Friuli, per porre al centro il rilancio del manifatturiero e del lavoro in cima alla sua agenda». Cosa che per Cgil, Cisl e Uil non è avvenuta, lasciando invece il passo a strategie inefficaci o scelte sbagliate anche sul versante delle infrastrutture, come la Manzano-Palmanova, che il documento unitario definisce «faraonica, bizzarra e nemica dell’ambiente».

I COMUNI. Ma la Regione non è l’unico interlocutore. I sindacati confederali hanno aperto un confronto anche con i Comuni, con l’obiettivo di firmare e realizzare protocolli tesi alla difesa del welfare e al rilancio del lavoro. Contenimento delle imposte locali (Imu, addizionali, Tares) e delle tariffe dei servizi; azioni di contrasto alla povertà, sotto forma di erogazioni, servizi e politiche abitative; rilancio delle opere pubbliche per la cura e la difesa del territorio e del patrimonio edilizio, anche come strumento di rilancio dell’economia; sinergie Comuni-Agenzia delle Entrate per una più efficace lotta all’evasione. Questi i punti fondamentali previsti dal protocollo tipo, già sottoscritto con i Comuni di Udine, San Giorgio di Nogaro, Cervignano e Gemona e in fase avanzata di sottoscrizione con altre organizzazioni, ha spiegato Renata Della Ricca della Cisl Udine. Chiarendo per; che «il confronto non si ferma alla discussione e alla firma dei protocolli, ma guarda alla loro concreta attuazione».

WELFARE. Obiettivo dei sindacati, ha sottolineato Alessandro Forabosco della Cgil, «aumentare le protezioni sociali». Una strategia che vede affiancate alle segreterie confederali anche i sindacati dei pensionati, come hanno spiegato i segretari di categoria Daniela Vivarelli (Spi-Cgil), Ferruccio Viotto (Uilpensionati), Ennio Toniutti e Giancarlo Tabacco (Fnp Cisl). Nella convinzione che il welfare non sia soltanto uno strumento di tutela e salvaguardia delle fasce deboli, ma anche un motore di sviluppo e occupazione.

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