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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Impresa di costruzioni nei guai: sequestrati beni per oltre 400mila euro

Il Nucleo di Polizia Tributaria di Udine ha effettuato sequestri in diversi comuni della Regione nei confronti di una società che aveva indebitamente percepito finanziamenti pubblici: 160mila euro dalla Camera di Commercio e 268mila da Mediocredito Centrale Spa

Sequestri di unità immobiliari e terreni nei comuni di Avellino, Udine, Sedegliano, Codroipo, Mereto di Tomba, Mortegliano, San Michele al Tagliamento, Grado, Pozzuolo del Friuli e Malborghetto Valbruna, per un valore complessivo di 428mila euro. È questo il risultato di un’operazione condotta dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Udine, che dopo delle indagini nei confronti di una società (successivamente dichiarata fallita), con sede nella provincia, operante nel settore delle costruzioni di immobili ecologici,  ha scoperto che ha indebitamente percepito erogazioni pubbliche - nell’ambito di due distinti progetti per gli anni 2012 e 2013 - pur non avendo i requisiti previsti.

Nel dettaglio sono due gli episodi da prendere il considerazione. 

Nel primo progetto la società ha richiesto un finanziamento alla Camera di Commercio di Udine per 160mila euro, concesso per l’esecuzione di interventi di “eco-sostenibilità, efficienza energetica e sostenibilità ambientale”, rappresentando falsamente di voler condurre opere di “riqualificazione energetica” di un immobile che dagli accertamenti condotti era, in realtà, alla data di richiesta del contributo, da oltre un anno stato ceduto a soggetti terzi, nonché presentando sempre alla Camera di Commercio di Udine “a tutela” del finanziamento una fidejussione rilasciata da una società di Roma per la quale la Banca d’Italia ha accertato che non era mai stata autorizzata al rilascio di garanzie a favore di Enti pubblici.

Nel secondo progetto ha richiesto un finanziamento alla società Medio Credito Centrale S.p.A. (partecipata ed operante con risorse finanziarie della Regione Friuli Venezia Giulia) dapprima presentando documentazione falsa (preventivi e contratti attestanti previsioni di spesa) e successivamente integrando gli stessi con dati non veritieri in ordine ai costi sostenuti (costi di personale, per acquisto materiale,  e altro), ciò consentendo, prima di ottenere dalla citata società a partecipazione pubblica un contributo di 268mila euro a titolo di anticipo per “interventi per il sostegno e lo sviluppo competitivo delle piccole e medie imprese del Friuli Venezia Giulia” e, successivamente, di evitare di incorrere nell’immediata revoca del contributo già erogato. 

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