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Cronaca

Sciopero degli operai alla Stanley Black & Decker di Pavia Udine

Protesta dei dipendenti all'esterno della sede di via delle Industrie

Come promesso dalla Rsu della Fim Cisl, questa mattina i dipendenti e gli interinali della Stanley Black & Decker hanno incrociato le braccia. Si tratta della secondo venerdì consecutivo di astensione dal lavoro proclamato dai turnisti e dai giornalieri impiegati nello stabilimento a sud di Udine del colosso americano che costruisce e vende in tutto il mondo i noti strumenti e elettroutensili. E se lo scorso venerdì 11 maggio l'adesione era stata piuttosto ampia ma più contenuta, oggi l'astensione dal lavoro ha raggiunto circa il 90% dei consensi. Una cinquanatina, dunque, i lavoratori che nei quattro turni previsti non timbreranno il cartellino e che si asterranno per 8 ore in segno di protesta.

I motivi

"Lo sciopero - spiega Fabiano Venuti, referente Fim Cisl Alto Friuli -, non è solo per protestare contro l'introduzione dei sei giorni lavorativi e contro la massiccia applicazione dei provvedimenti disciplinari agli operai, ma anche per richiedere delle misure giuste, eque e sacrosante come le seguenti: il ripristino dei 15 turni avvicendati di 8 ore, distribuiti su cinque giorni alla settimana;  una stabilizzazione dei colleghi precari con contratti istabili; il giusto riconoscimento dei livelli professionali; l’introduzione di un sistema retributivo incentivante legato all’andamento produttivo".

I lavoratori e i sindacalisti aspettano adesso che la multinazionale americana faccia un passo avanti e modifichi i suoi atteggiamenti di totale chiusura alle richieste avanzate. 

Sciopero alla Stanley Black & Decker di Udine-2

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