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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Riforma della sanità: maggiore valorizzazione per garantire migliori servizi ai cittadini

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Sì a una riorganizzazione della sanità regionale che rafforzi il territorio, garantisca cure più efficienti e soddisfi i "nuovi bisogni" dei cittadini, ma la riforma dovrà essere realizzata con criteri e tempi definiti, e soprattutto valorizzando il ruolo delle professioni sanitarie.

È questa la richiesta avanzata dal Coordinamento Regionale delle Professioni Sanitarie e del Sociale del Friuli Venezia Giulia, (sigla che riunisce 19 sigle di professionisti), che nel pomeriggio ha partecipato all'audizione della terza commissione del Consiglio regionale sulla riforma della sanità.

Sottolineando come la presentazione di un disegno di legge da parte della Giunta Regionale e di due proposte di legge presentate dai Consiglieri regionali, costituiscano "un'importante opportunità per la valorizzazione delle professioni sanitarie nella partecipazione ai processi di riforma", il Coordinamento ha espresso un giudizio positivo sulle linee guida della riforma che, è stato detto, "affida agli ospedali il ruolo di luoghi in cui curare le patologie acute e al territorio la gestione della long care mettendo in rete medici di famiglia e Distretti, punta a riconvertire posti letto in attività distrettuali e a potenziare fase post ospedaliera, e affronta i "nuovi bisogni" in sanità con la definizione di nuovi paradigmi di cura e la sperimentazione di nuove modalità organizzative".

I professionisti della sanità hanno però anche sottolineato come in molti aspetti manchi l'indicazione precisa dei tempi di realizzazione e attuazione della riforma, un aspetto che non può essere sottovalutato.

Il Coordinamento ha poi evidenziato come i testi di legge, pur riconoscendo il contributo dei professionisti della sanità e del sociale nella nuova sanità regionale, non contenga riferimenti precisi sulla valorizzazione del ruolo dei professionisti sanitari coinvolti, e limiti al solo ambito ospedaliero il modello organizzativo concordato nei tavoli di confronto. Al contrario il Coordinamento ritiene che un ruolo di maggiore responsabilità e coinvolgimento dei professionisti della sanità nell'organizzazione e nella gestione di tutti gli aspetti della macchina sanitaria, rappresenti un elemento di reale e utile innovazione, come peraltro già sperimentato in molti paesi in Europa, per migliorare servizi e prestazioni per i cittadini.

Nel corso dell'audizione sono state avanzate proposte concrete di modifica ai vari articoli del provvedimento: in particolare è stato richiesto l'inserimento di riferimenti specifici all'applicazione delle norme sulle professioni sanitarie in vigore, assicurando il coordinamento fra medici e professionisti della sanità.

Il Coordinamento ha poi espresso perplessità sulla scelta di far coincidere l'assistenza primaria "sostanzialmente unicamente con il perimetro professionale della medicina generale", chiesto di chiarire assetti organizzativi e ruoli e responsabilità di gestione dell'erogazione delle prestazioni di assistenza primaria (medicina generale, infermieristiche, ambulatoriali, domiciliari e specialistiche), e proposto la valorizzazione del Dipartimento di Prevenzione e delle sue funzioni, ritenute fondamentali per la tutela della salute dei cittadini.

Coordinamento Regionale

delle Professioni Sanitarie e del Sociale

Friuli Venezia Giulia

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