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Martedì, 30 Aprile 2024
Furti / Centro / Via Mercatovecchio

Magliette, teli mare, cibarie e oggettistica varia: raffica di furti a Friuli Doc

"Chi organizza la festa dovrebbe garantire un servizio di vigilanza che ci consenta di lavorare serenamente", dichiara Michele Venier di Friûlpoint, che ha subito danni per un migliaio di euro

Tutto è bene quello che finisce bene. Così dice il proverbio che possiamo far valere anche per l'edizione appena conclusa di Friuli Doc. L'amministrazione comunale si è espressa con parole entusiastiche di orgoglio: aumentate le presenze, aumentate le vendite e aumentati i rifiuti. Peccato che, al netto delle celebrazioni dell'evento, siano aumentati anche i furti

Nella notte tra venerdì e sabato, infatti, ignoti si sono concessi il lusso di passare in rassegna diversi stand del centro, portandosi via oggetti di vario tipo e, in alcuni casi, persino banchettando indisturbati. "Ci siamo accorti che qualcuno era entrato nello stand sabato mattina, al nostro arrivo", ci racconta Michele Venier della Friûlpoint, il brand streetwear di t-shirt in lingua friulana nato nel 1999 e che da almeno una quindicina di anni partecipa a Friuli Doc con i suoi prodotti. "Ci hanno portato via una cinquantina di magliette e oggettistica varia, tra cui fasce e teli mare". Il danno? "Il valore commerciare della merce trafugata è più o meno di un migliaio di euro", ci spiega Venier. 

"Sono stato questa mattina a fare denuncia, spero l'abbiano fatta anche gli altri stand che hanno ricevuto la stessa visita", continua. E così veniamo a sapere che, nella stessa notte, a subire le attenzioni dei malviventi, sono stati anche tanti altri stand. "In via Mercatovecchio almeno altri quattro hanno subito furti e, in un caso si sono fermati anche a mangiare lo strudel. Poi sono passati anche in altre zone del centro... non so se siano gli stessi, ma quel che è certo è che questi balordi si sono mossi indisturbati". E questo, per Venier, è il vero tasto dolente. "È evidente che, almeno inizialmente, il servizio di vigilanza è stato inadeguato e carente. Tra di noi ne parliamo da anni, mi ricordo che qualcuno le prime notti non dormiva, pensando alla merce lasciata negli stand. Il punto, secondo me, è che se si decide di organizzare una festa, devi mettere le persone nelle condizioni di lavorare bene e in sicurezza: come si posizionano i bagni chimici, allo stesso modo si deve prevedere una vigilanza notturna", chiosa Venier. "Non si tratta di fare un discorso che si riferisce alla quota che ognuno di noi paga per avere il suo spazio, io penso proprio che il Comune, se vuole organizzare un evento, lo deve fare tenendo conto di tutto. Poi se non è prevista una vigilanza notturna che ci garantisca di stare sereni, magari ci organizziamo noi", conclude Venier.

Nonostante questo inconveniente, per la Friûlpoint è stata una buona edizione: le loro t-shirt ormai sono un oggetto non solo di culto, ma anche di qualità, che in tante persone vogliono avere e indossare con orgoglio. "La più venduta quest'anno è "Il cjosul"", ci racconta. Ma probabilmente quella iconica è ormai "Make Frico not War". "Questo ormai è diventato un modo di dire friulano", dice con orgoglio Venier. D'altronde, le loro magliette sono prodotte fin dal 1999 e sono indossate in tutto il mondo. 

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