rotate-mobile
Cronaca

Raccolte oltre 2200 firme contro il forno crematorio a Paderno

Presentate oggi in Comune a Udine per essere protocollate, le firme sono state raccolte in meno di un mese: il comitato chiede ora un incontro con il sindaco

Ha raggiunto 2235 firme il comitato Paderno-Beivars contro il forno crematorio: un piccolo record, se si pensa alla velocità con cui è nato e con cui sono state raccolte, ovvero meno di un mese. Le firme sono state consegnate oggi in Comune a Udine per essere protocollate, ma il Comitato ha fissato anche un piccolo sit-in davanti al Comune per poter intercettare il sindaco Fontanini prima dell'inizio del Consiglio comunale di questa sera. 

Il primo cittadino, infatti, è considerato l'obiettivo principale delle proteste dei cittadini di Paderno, che si sono riunii spontaneamente in modo "apolitico e non collegato ad alcun tipo di movimento per tutelare il loro territorio, allarmati dalla scelta incomprensibile della amministrazione di Udine di costruire il nuovo impianto di cremazione presso il Cimitero di Paderno".

La speranza del Comitato è che l'amministrazione conceda loro un incontro e riveda le sue decisioni.
"Nel maggio del 2018 l'allora candidato sindaco Fontanini sosteneva che i forni crematori sono “inceneritori, altamente inquinanti con possibili emissioni di diossine, furani e mercuri… la stessa normativa europea prescrive che la loro ubicazione debba essere lontana da abitazioni e luoghi di permanenza di persone” e si impegnava a “individuare una nuova e più idonea collocazione ai previsti due nuovi forni” la cui costruzione era stata prevista dalla precedente amministrazione presso il cimitero urbano di Udine (ossia il cimitero monumentale di San Vito). A distanza di poco più di un anno, il (non più candidato, ma) sindaco Fontanini e la sua maggioranza hanno approvato un progetto che, di fatto, ricalca quello precedente che criticavano ferocemente, solo che ora la costruzione del forno è prevista presso il cimitero di Paderno".

La critica

Quel che viene contestato dai firmatari, è di aver ricevuto un trattamento discriminatorio rispetto ai residenti di via Firenze.

"Siamo stati trattati come cittadini di serie B, se non addirittura peggio: ricorrendo alla lingua friulana, si direbbe come sotans.
Di fronte a quello che avvertiamo come una ingiustizia, uno sfregio alla nostra comunità, abbiamo avvertito la necessità di attivarci per difendere il nostro territorio
".

L'iter burocratico

Quello che i componenti del comitato si auspicano, è che l'amministrazione riveda il progetto.
"Siamo ancora in tempo per cambiare le cose e portare la giunta a rivedere le sue scelte: l’iter procedimentale è appena all’inzio ed esempi, in passato, di lavori accantonati a seguito di proteste popolari ce ne sono tanti, anche a Udine".
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Raccolte oltre 2200 firme contro il forno crematorio a Paderno

UdineToday è in caricamento