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Il mio quartierino a Udine. E' passato un anno e sembra ieri

mappa del mio nuovo quartierino

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Pietro Cesarin ci racconta, in una missiva a noi indirizzata, del suo quartiere cittadino. 

Nel medioevo molte città venivano divise i quattro settori ognuno dei quali veniva detto quartiere. Forse per ricordare le città fondate dagli antichi romani che venivano tagliate in quattro dalle due strade principali (il cardo e il decumano) ed ognuna delle quattro parti era detta quartiere. Quando ho incominciato a camminare nel pomeriggio dell'ultima domenica di ferragosto seguendo le strade che costeggiavano le case contenenti anche la mia, zona dove da pochi giorni mi ero trasferito di abitazione, circoscrivendo così facendo l'isolato (isolato sapevo cosa voleva dire: "strade con le case come il mare con un' isola") e trovando simmetria con gli altri tre isolati limitrofi mi sono chiesto se quello era un rione e se il rione era un sottoinsieme del quartiere o viceversa. Sopra tutto se i quattro isolati principali ed attigui erano un rione o un quartiere. Non ricordando la definizione ne dell' uno e ne dell'altro sono andato per intuito. Rione mi ricordava il rio (ruscello o roggia) per cui un rione di case era forse simile ad una specie di ruscello grande che scorre attorno ad un castello con ponte levatoio dove al posto del rio c'erano le strade. Ed in effetti documentandomi successivamente, alla sera, è risultato che quanto intuito in precedenza era giusto. Ho scoperto anche che il termine risaliva alla antica Roma e che con questo nome si intendeva la parte centrale della città racchiusa dalle mura aureliane (quindi case circondate dalle "mura" e non da un "rio" per cui la mia associazione precedente era corretta). Continuando a leggere ho saputo che la parte esterna alle mura veniva detta quartiere. Poi come detto all'inizio il quartiere romano erano le quattro porzioni in cui le città romane venivano tagliate dalle due strade principali. Per cui rione e quartiere erano ai tempi dell'antica Roma due concetti diversi di zone abitative. Poi col passare del tempo i due termini hanno subito una evoluzione assumendo praticamente lo stesso significato: oggi uno è il sinonimo dell'altro. Camminando la domenica prima di ferragosto nella zona di Udine in cui da poco ero venuto ad abitare cercavo spunti qua e là che me la facessero scoprire dal punto di vista delle sue peculiarità . Inoltre mi interessava sapere chi c'era vicino a casa mia perché io quella zona non la conosceva. Di lì ero passato frettolosamente molti mesi fa quando facevano dei corsi scolastici. Ma la frequentazione del posto è sempre stata limitata ad un caffè al bar vicino alla scuola e poi via a prendere la corriera senza guardare case, cose o altro. Adesso era venuto il momento di farlo. Per necessità e praticità (dovendo sapere dove si trovavano i posti per comperare gli alimenti , quali erano i servizi che offriva, il vicinato, e tanto altro….). Così ho definito questa zona che stavo incominciando a scoprire il mio quartierino (per distinguerla dalla circoscrizione comunale (detta "centro") che la conteneva e che era molto più grande di essa). Il quartierino è quella zona raffigurata nella figura allegata. Procedendo passo dopo passo ho letto in alcuni campanelli delle case che piano piano di seguito si susseguivano dei nomi di medici, di commercialisti, di alcuni referenti e di alcune società, ed altri ancora. E ancora altri nomi che avevo già sentito. Come in una via: De Laurentiis, Mastroianni, Napolitano,.. Cose così insomma, tanto per dire. Ma il pezzo forte è la scoperta di due ville firmate da due architetti udinesi di cui avevo sentito parlare e letto. Uno è Ettore Gilberti (1876 - 1935) e l'altro è Gino Valle (1923 - 2003). Entrambi nati a Udine e morti in questa città. Ettore Gilberti è stato attivo a Udine sommariamente dal 1922 al 1935. L'ultima sua opera è stata realizzata un'anno prima di morire ed è il cinema Odeon situato nella zona centrale della città di Udine. Invece Gino Valle è stato attivo una trentina di anni dopo la morte del precedente come si nota dal confronto delle loro date di nascita. Quando ho visto le due ville, non distanti tra loro e dalla mia nuova casa, mi è venuto spontaneo metaforicamente associare i due architetti a due squadre di calcio italiane. Il primo alla Juventus perchè aveva solidità e perchè aveva raggiunto risultati importanti anche fuori i confini di competenza. Il secondo all' Udinese perché ha ottenuto importanti risultati al di là delle aspettative (suo ad esempio è la fontana centrale del piazzale XXVI e qualche edificio a Milano ). Poi ho pensato che forse avevo usato delle similitudini poco simpatiche. Il fatto è che oramai con il calcio si condisce tutto e di più. La prossima volta che ritorno su questo argomento mi documento meglio e userò delle metafore più attinenti all'argomento. Le due ville di cui detto hanno la targhetta del Comune di Udine e sono segnalate come "Case di Pregio del '900". 

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