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il progetto / Corno di Rosazzo

In Friuli Venezia Giulia i turisti ora possono venire a vendemmiare

La nostra è la prima regione in Italia con un progetto di vendemmia turistica didattica

Da quest'anno i turisti che sceglieranno come meta il Friuli Venezia Giulia potranno anche partecipare alla vendemmia, un'attività adatta anche a famiglie con bimbi. "Un protocollo che è una buona prassi che dev'essere esteso a tutto il territorio nazionale, un'evoluzione rispetto alle altre esperienze già registrate in Italia": Angelo Radica, presidente nazionale dell'Associazione Città del Vino, ha sottolineato l'importanza del progetto "Ven demà" ovvero la vendemmia turistica e didattica, presentato nella Città del Vino di Corno di Rosazzo, in Villa Nachini-Cabassi.

Il progetto

Da quest'estate l'offerta turistica del Friuli Venezia Giulia potrà contare su questa proposta di vacanza enogastronomica. Per vendemmia turistica e didattica si intende un’attività considerata non lavorativa, non retribuita, ristretta a poche ore (e comunque non oltre l’arco della giornata), avente carattere culturale e ricreativo da svolgersi in vigna nei mesi che vanno da agosto a ottobre. I turisti opereranno sotto esclusivo controllo e responsabilità del referente aziendale in quelle realtà dove si vendemmia ancora a mano. L’iniziativa è rivolta a un pubblico di turisti ed è correlata al soggiorno in strutture ricettive del territorio o alla visita e degustazione nelle cantine locali. Si punta ad attrarre sul territorio un turismo di viaggi brevi, fatto anche in piccoli gruppi, ben integrato con degustazioni all’aria aperta, la ristorazione locale, i bed and breakfast e gli agriturismi, l’artigianato artistico, produzioni enogastronomiche di nicchia, rispettoso dell’ambiente e praticante mobilità slow ed ecosostenibile (trekking a piedi o a cavallo, bicicletta, escursionismo). Non solo: si tratta di una proposta ideale per le famiglie, visto che è un’attività adatta ad adulti e bimbi. 

Protocollo

La firma al protocollo di linee guida è stata apposta da Radica insieme a Magda Uliana della Direzione centrale attività produttive e turismo, Servizio turismo e commercio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Città del Vino e PromoTurismoFvg hanno lavorato a stretto contatto per concretizzare questo progetto di cui partner preziosi nella stesura delle linee guida sono stati anche gli Ispettorati del Lavoro e l'Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale Dipartimento di Prevenzione.

Un'iniziativa che è tra le prime in Italia del suo genere (ci sono stati dei primi esempi in Piemonte, ma mai finora con un progetto dal respiro regionale) e che ha visto il coordinamento regionale delle Città del Vino del Friuli Venezia Giulia.

Iniziativa

Oltre ai sindaci, amministratori e ambasciatori delle Città del Vino regionali, presenti anche diversi produttori di vino, visto che sono proprio le cantine le prime protagoniste di questo progetto. A loro saranno dedicati quattro incontri di presentazione nelle Città del Vino in programma il 22 maggio a San Floriano del Collio, il 25 maggio a Nimis, il 29 maggio a San Quirino e il 30 maggio a Pocenia. Il racconto di quanto possa essere preziosa la vendemmia turistica per una cantina è stato portato da Sergio Rodriguez, proprietario del vigneto più a sud del mondo in Argentina (nella regione del Chubut, municipalità di Trevelin), di origine friulana e amico delle Città del Vino, accompagnato dal console onorario d’Italia in Argentina ingegner Carla Rossi. Loris Basso, presidente dell'Ente Friuli nel Mondo nonché assessore alle attività produttive di Corno di Rosazzo, oltre a introdurre Rodriguez ha donato a Radica un vino friulano in segno di benvenuto. 

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