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Giovedì, 28 Marzo 2024

Delitto Trifone e Teresa: oggi la sentenza su Giosuè Ruotolo

Fra poche ore i giudici usciranno dalla camera di consiglio e dichiareranno il verdetto sull'unico imputato accusato per il duplice omicidio di Pordenone. Nel video tutte le tappe della vicenda

Nel primo pomeriggio arriverà la decisione della Corte d'Assise di Udine nel processo a carico di Giosuè Ruotolo, l'ex militare di 28 anni di Somma Vesuviana (Napoli), unico imputato per il duplice omicidio della coppia di fidanzati, Trifone Ragone, il militare di Adelfia (Bari) di 28 anni, e Teresa Costanza, 30 anni, assicuratrice milanese di origini siciliane, freddati a colpi di pistola nel parcheggio del Palazzetto dello Sport di Pordenone, la sera del 17 marzo 2015.

I giudici della Corte si sono ritirati in camera di consiglio poco prima delle 14.30 di lunedì al termine delle repliche con cui i legali della difesa hanno chiuso oggi un lungo processo, cominciato il 10 ottobre dello scorso anno e articolato in 45 udienze. Al termine dell'istruttoria dibattimentale e di due giorni di requisitoria, il 20 ottobre, il pm Pier Umberto Vallerin ha chiesto per Ruotolo la condanna all'ergastolo e due anni di isolamento diurno.

Le tappe: dal delitto di Pordenone al processo di Udine

17 marzo 2015: Teresa Costanza e Trifone Ragone, fidanzati e conviventi, vengono uccisi con cinque colpi di pistola.

Il delitto nel parcheggio del palasport di Pordenone. I corpi sono all’interno della Suzuki di Trifone.

Trifone era di Adelfia (Bari), militare alla “Ariete” di Cordenons. Teresa, originaria di Agrigento, lavorava in un’agenzia assicurativa a Pordenone.

26 settembre 2015: trovata la pistola del delitto nel laghetto del parco San Valentino.

Il 7 marzo 2016: arrestati Giosuè Ruotolo, commilitone di Trifone ed ex inquilino, e la fidanzata Rosaria Patrone, indagati da tempo.

11 marzo 2016: diffusi i fotogrammi che evidenziano il passaggio dell’auto di Ruotolo nei dintorni del luogo del delitto la sera stessa.

10 ottobre 2016: inizia il processo in Corte d’Assise a Udine: Giosuè Ruotolo è l’unico imputato.

Il movente, secondo gli inquirenti, è rappresentato da dissapori sui social, con Giosuè che provocherebbe Teresa con un account falso.

20 ottobre 2017: dopo 45 udienze, il pm Pier Vallerin chiede per Ruotolo la condanna all’ergastolo e 2 anni d’isolamento diurno.

31 ottobre 2017: la difesa si oppone, «manca un movente».

Oggi - mercoledì 8 novembre - nel primo pomeriggio, la sentenza di primo grado.

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