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Torna la Dormisch con il suo spirito friulano, la bordata di Venanzi

80 le aziende agricole locali al lavoro su 370 ettari di campi coltivati ad orzo distico da birra. Per il 2018 previsto l’acquisto di 1.500 tonnellate di orzo dalle aziende agricole coinvolte

Presentato oggi a Palazzo Kechler il lancio della storica Dormisch, la "bionda" nata a Resiutta nel 1881. Peroni, dopo anni di oblio - l'ultima bottiglia fu prodotta nel 1988-, ha deciso di ripuntare sul marchio friulano dando nuova vita a quel binomio "birra e Udine" perso fra il 1983 e 1992, quando la birra Moretti si trasferì negli stabilimenti di San Giorgio di Nogaro, prima di emigrare altrove dopo l'acquisto della Heineken. "Riportiamo in vita in maniera autentica e rispettosa una birra che ha rappresentato e rappresenterà ancora un'eccellenza di questo territorio "-  ha spiegato la suo madrina, Camilla Cicerchia, Brand Manager Dormisch.

Dormisch, le immagini della conferenza stampa di oggi

"Finalmente si torna a parlare di Udine e del Friuli con i suoi simboli ben impressi nell'etichetta - ha aggiunto l'assessore comunale al Commercio e al Turismo, Alessandro Venanzi -. Udine, dopo anni, torna ad essere riferimento di questo tipo di produzioni. Credo che la Peroni abbia saputo sfruttare quell'opportunità di rivendicare un'identità che altri marchi non hanno saputo fare - ha sottolineato l'assessore facendo un chiaro riferimento alla birra Moretti senza mai citarla. Abbiamo dei marchi che hanno un parco intitolato, un parcheggio intitolato, ma abbiamo anche una struttura intitolata ex Dormisch. Spero che questa volontà di recuperare la cultura e le tradizioni e l'identità di questo territorio - ho poi concluso - , venga colta anche da chi ha quella struttura in mano. La Peroni ha avuto l'umiltà di ripartire da dove questa birra fondava le sue radici, una cosa assolutamente non scontata". 

L'ex stabilimento Dormisch tra via Micesio e via Bassi a Udine

Ma la rinata birra Dormisch non sarà solamente "territoriale", per una questione storica o meramente di mercato e di etichettà, sarà friulana in particolar modo per il suo tipo di processo produttivo che prevede l'utilizzo esclusivo di malto d'orzo friulano - rigorosamente coltivato dagli agricoltori della Bassa  - e la ricetta originale ad infusione (tecnica storicamente utilizzata per le birre di Puro Malto che conferisce alla birra il suo gusto morbido e rotondo) messa a punto dal mastro birraio della Peroni, Raffaele Sbuelz, friulano di origine e che ai suoi esordi lavorativi aveva lavorato all'interno dello stabilimento di via Bassi. 

Il nuovo logo e quelli della Birra Dormisch

Quest’anno i primi ettolitri della Dormisch sono stati prodotti grazie all’acquisto di quasi 400 tonnellate della Cerealicola Vieris, struttura che – con sede a Castions di Strada, in provincia di Udine – è parte della rete delle aziende agricola associate ASPROM. E per il 2018 le quantità sono destinate a crescere. “Nel 2017 – ha detto Alido Gigante -  le aziende agricole coinvolte sono state oltre 50, per circa 200 ettari di campi coltivati. La campagna di semina per il prossimo anno è iniziata ad ottobre e prevediamo un aumento delle aziende coinvolte, degli ettari coltivati e delle quantità di orzo utilizzato. Per la prossima raccolta infatti sono al lavoro circa 80 aziende agricole, su un totale di 370 ettari. Nel complesso, il prossimo anno per la produzione di Dormisch saranno acquistate dalle aziende agricole coinvolte circa 1.500 tonnellate di orzo 100% friulano”.  “Una grande azienda che crede e vuole legarsi al nostro territorio, un pezzo di storia del Friuli che trova nuova linfa e nuove prospettive e aziende che fanno rete, valorizzando produzione locale e identificazione con il territorio. Oggi è davvero una giornata bella e importante” ha detto l’Assessore all’Agricoltura della Regione Friuli Venezia Giulia, Cristiano Shaurli.

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