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Cronaca

Blogger udinese sbaraglia testate nazionali

Con l'articolo "Toglievo eternit per 100 euro" il giornalista udinese Tommaso Botto si è aggiudicato in Abruzzo il primo premio nazionale, destinato alle testate web, in tema di sicurezza in ambiente di lavoro

Il Premio Pietro di Donato si propone di far accrescere in tutti i settori la sensibilità nei confronti della sicurezza in ambiente di lavoro e di far mantenere alta l'attenzione dei cittadini su questo tema di drammatica attualità. Nello stesso tempo incentiva la conoscenza dell’opera dello scrittore italo-americano Pietro Di Donato, di origini abruzzesi, diventato famoso per il suo best seller "Cristo fra i muratori". La Giuria, composta da Fausto Bertinotti, già presidente della Camera dei Deputati e presidente di Giuria, da Tiziano Treu, già senatore, ministro del Lavoro e componente del CNEL, da Enzo Jacopino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti, e da Lucia Annunziata, ha premiato lo scorso 26 novembre per la categoria web, il giornalista udinese Tommaso Botto, direttore e responsabile della testata online Dovatu. A vincere, l’articolo “Toglievo eternit per 100 euro”,  cruda e toccante confessione di un manovale siciliano intento negli anni a smaltire e occultare fibrocemento sull’isola siciliana di Favignana.

Tommaso Botto a Favignana-2L’intervista si inserisce nel filone d’indagine curato dallo stesso giornalista che ha fatto luce sull’inquietante traffico di sostanze inquinanti proprio sull’isola delle Egadi, un fenomeno sistematico di sversamento selvaggio di Eternit, protrattosi per anni, con la scoperta di vere e proprie discariche di amianto a cielo aperto all’interno dell’Area Marina Protetta più grande d’Europa. Le attività di bonifica sono tutt’ora in corso a seguito di approfondite indagini curate dal Corpo Forestale. 
Gli altri premi sono andati a Annachiara Spagnolo (La Repubblica), vincitrice del primo premio per la carta stampata; Nicole Di Ilio (La gabbia open – LA7), vincitrice per la sezione Radio e Tv; Floriana Bulfon (L’Espresso)  e Antonio Crispino (www.corriere.it) ex aequo al secondo posto per la selezione web. Fa specie trovare Botto, editore di se stesso, in mezzo a testate di un certo calibro. Ma si sa, il motto “fasin di bessoi” per un friulano è duro a morire e, spesso, porta risultati eclatanti.  Il premio, organizzato in collaborazione con l’Inail, l’Ordine dei Giornalisti, l’Anci, l’Enel, l’Anmil e Cia è stato vinto con la seguente motivazione:


“Per aver affrontato, in maniera approfondita e completa, un tema difficile, originale e pericoloso, quello dei selvaggi sversamenti di Eternit perpetrati sull’isola di Favignana. La lunga inchiesta, di alto valore sociale e di denuncia, riesce a far luce su ogni aspetto dell’economia mafiosa che ha assoldato per anni manovalanza clandestina per asportare l’amianto e disperderdelo poi nell’ambiente. Grande forza hanno, inoltre, le immagini dei siti contaminati ancora non segnalati.  Arricchisce il lavoro la passionale dedizione alla verità, che si esplicita in una ricerca pluriennale su ogni aspetto del dramma: i personaggi, i luoghi contaminati, le implicazioni economiche ed ambientali”.

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