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Cronaca

Posizionate le dieci pietre d'inciampo a Udine, le storie delle vittime dell'Olocausto

Il progetto Stolpersteine è approdato a Udine. Dieci i nomi scelti e incisi sulle pietre d'inciampo posizionate nella mattinata di oggi in diversi punti della città. Si tratta di vittime dell'Olocausto e partigiani che hanno donato la propria vita alla Resistenza

Udine ha le sue pietre d'inciampo. Sono state posizionate nella mattina di oggi le prime pietre a ricordo di uomini e donne del territorio vittime dell'Olocausto.

Oggi hanno trovato posto sulle strade cittadine di Udine dieci mattonelle in ricordi di altrettanti cittadini che hanno combattuto il fascismo e sono morti per la causa.

Posizionate le pietre d'inciampo a Udine nel ricordo delle vittime dell'Olocausto

Si tratta di Onelio Battisacco (pietra posizionata in via Veneto 253 a Cussignacco), Jona Leone ( via San Martino 28), Luigi Basandella ( via Pozzuolo 16, Sant'Osvaldo), Giuseppe Quaiattini ( via Bologna, Beivars), Silvio Rizzi  (via Bergamo 11, Rizzi), Cecilia Deganutti (via Girardini 5), Silvano Castiglione  (via Brenari 14), Luigi Cosattini (via Cairoli 4), Giovanni Battista Berghinz (via Carducci 2) ed Elio Morpurgo (via Savorgnana 10).

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Persone, donne, uomini e giovani che faranno parte per sempre della storia del nostro territorio e che hanno rappresentato con le loro azioni la lotta al fascismo, donando anche la propria vita a difesa della libertà.

Le storie

Tante le storie celate dietro ai nomi incisi sul metallo delle pietre d'inciampo.

C'è Luigi Basandella, nato nel 1921 partigiano della Brigata Garibaldi Gap "Friuli", elettricista che insieme ai partigiani si occupava di sabotaggio di treni e linee telefoniche, sottrazioni di armi ed esplosivo ai fascisti nonchè di salvataggio di prigionieri. Catturato durante un pranzo familiare a Zompis, viene deportato a Mathausen il 30 gennaio del 1945 dove resta internato fino alla primavera quando, dopo essersi allontanato dal campo alla ricerca di alcune cipolle per i propri compagni, gravemente malati di scorbuto, viene catturato ed impiccato sotto agli occhi del fratello Piero con gli stessi cavi elettrici con il quale era solito lavorare. A Luigi è dedicata la sezione del PCI di Sant'Osvaldo.

C'è anche la storia di Jona Leone, nato nel 1882 e arrestato il 9 gennaio 1944 per essere deportato poi ad Auschwitz dove sarà ucciso nell'agosto dello stesso anno. O anche Onelio Battisacco, deportato a Mathausen a soli 25 anni, nel gennaio 1945 e ucciso solamente due mesi più tardi.

La celebre partigiana Cecilia Deganutti, nata a Udine nel 1914. La giovane donna ha dedicato la sua breve vita alla Resistenza militando nelle Brigate Osoppo-Friuli ed eseguendo rischiosi compiti informativi a Udine e nella Bassa Friulana fino al giorno della sua cattura e trasferimento a Trieste nelle Risiera di San Sabba. Dopo giorni di torture, a poche settimane dalla liberazione, viene uccisa e bruciata nel forno crematorio. Oggi è medaglia d'oro al valor militare.

Ricordato con una pietra anche Giovanni Berghinz.  Partigiano nella brigata Osoppo-Friuli viene catturato e imprigionato a Udine nel marzo del 1944 dove viene violentemente torturato prima di essere trasferito in carcere a Trieste e infine alla Risiera di Sna Sabba dove viene ucciso nella camera a gas. Venne decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria. A suo nome sono intitolate una caserma a Udine, un'aula del Liceo Classico Jacopo Stellini di Udin ed il Gruppo di Udine dell'Associazione Nazionale Ufficiali Provenienti dal Servizio Attivo (ANUPSA)​.

Luigi Cosattini, figlio del deputato Giovanni Cosattini, nel 1943, dopo aver disertato il servizio militare, entra nelle file dei partigiani, militando in Toscana, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia, motivo per cui un anno dopo viene arrestato dalle SS a Udine ed incarcerato a Trieste. Qui fu interrogato circa la posizione del fratello Alberto, senza rivelarne mai il nascondiglio. Nel 1944 viene trasferito nel lager di Buchenwald ed in seguito nel sotto-campo di Aschersleben, dove, distintosi per aver sostenuto in varie occasioni gli altri prigionieri ,è morto nel 1945, a pochi giorni dalla fine della guerra.

Storie che, come voci, rieccheggieranno ora nei passi liberi dei cittadini del territorio affinchè non venga dimenticato ciò che fu in un passato che non è così lontano.

Le Stolpresteine saranno poi installate anche a Trieste e Pordenone

Il progetto Stolpersteine

Il progetto Stolpersteine, in Italia 'pietre d'inciampo', nasce nel 1995 dalla volontà dell'artista tedesco Gunter Demnig che ha portato il suo personale modo di ricordare le vittime del nazismo in tutta Europa (solo in Italia, dal 2010 a oggi, le pietre posizionate sono oltre 500). Berlino ne conta oltre 8mila, ma le prime pietre d'inciampo sono state posizionate nella vicina AustriaUn gesto simbolico che vuole restituire a chi non c'è più un posto nel mondo e nel ricordo. Da qui il nome, dove l'inciampo è quello della memoria collettiva che non può e non deve dimenticare la tragedia dell'Olocausto e le deportazioni nazifasciste.


 

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