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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Pasian di Prato

A 210 all'ora in tangenziale: "Volevo provare le prestazioni sul rettilineo"

L'attività della Polstrada nell'ultimo periodo, tra Udine e Palmanova

Un motociclista è stato fermato in tangenziale mentre stava sfrecciando a 210 chilometri all'ora, superando così di oltre 100 il limite imposto, mentre un automobilista viaggiava a 155 all'ora nel tratto di autostrada A4 dove è previsto il limite di 80 a causa dei lavori per la costruzione della terza corsia. Sono questi i risultati più eclatanti del lavoro svolto nell'ultimo periodo dalla Polstrada della provincia di Udine. Il centauro, una volta fermato, si è giustificato dichiarando che “visto il tratto rettilineo non ho resistito ad accelerare per provare le prestazioni del veicolo”. Il desiderio di velocità però gli costerà caro, visto che la condotta è sanzionata dal Codice della Strada con importi tra 850 e 3mila e 200 euro e con la sospensione della patente di guida da 6 mesi a 1 anno (oltre alla decurtazione di 10 punti). In entrambi i casi la patente di guida è stata ritirata e trasmessa alla Prefettura per il provvedimento di sospensione che varia da 6 mesi ad un’anno ed applicata la sanzione amministrativa di 847 euro.

Il bilancio

Complessivamente sono state 12 le violazioni accertate nella settimana in corso dalla Polizia Stradale, di cui cinque nei confronti di conducenti di mezzi industriali. L’attività ha comportato la contestazione di sanzioni per oltre 3mila e 400 euro in una sola settimana. I controlli della Stradale però non sono rivolti solo ai conducenti dei mezzi pesanti. Infatti nei giorni scorsi la Sottosezione di Palmanova  ha fermato lungo l’autostrada A4 un complesso veicolare “con gruppo frigorifero in regime ATP”, immatricolato nell’Est Europa, che stava effettuando un trasporto internazionale di derrate alimentari diretto nel paese di origine con il tachigrafo digitale (la scatola nera dei camion) alterato. Era partito nel bolognese. Dalla lettura delle stampe e dall’analisi dei dati scaricati, la pattuglia della Stradale ha accertato che, nonostante il conducente si trovasse alla guida, per il tachigrafo l’autoarticolato risultava fermo e l’autista in riposo da circa mezz’ora. Cosa impossibile visto che il mezzo prima di essere fermato presso l’area di servizio di Gonars è stato seguito per un tratto dagli stessi operatori. Inoltre approfondito ulteriormente il controllo attraverso  il software in dotazione alla pattuglia,  dalla memoria del tachigrafo emergevano anomalie, dalle quali si desumevano tre falsi periodi di pausa nella medesima giornata.

Tachigrafo alterato

Il conducente che in un primo momento appariva nervoso  ed insofferente al controllo, vistosi scoperto ha confermato che poco prima di venir fermato, vista  la pattuglia, aveva ripristinato l’attività di guida agendo velocemente mediante un “telecomando” che poi ha gettato dal finestrino al fine di far scomparire la prova di modifica delle attività di guida. Non è servito recarsi presso un’officina specializzata per poter scoprire l’alterazione, poichè gli operatori hanno accertato che la parte posteriore del tachigrafo digitale era priv del sigillo di chiusura anti manomissione dei connettori, per cui era evidente che i dati di registrazione del conducente sono stati in realtà modificati dallo stesso a suo piacimento, in modo da eludere i controlli di Polizia a dispetto di tutte le regole e della sicurezza della circolazione stradale. L’aver agito così gli è costato complessivamente oltre 3mila e 600 euro, oltre alle spese del deposito cui il mezzo è stato sottoposto causa il mancato pagamento su strada delle sanzioni nell’immediatezza del contesto, nonché il ritiro della patente per il successivo provvedimento di sospensione che sarà compresa tra 15 giorni e tre mesi.
 

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