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Cronaca Palmanova

Palmanova è patrimonio dell'umanità Unesco

Fumata bianca per la candidatura della città stellata all'Unesco che dopo un lungo iter da Cracovia riceve parere positivo. Il sindaco Martines «Il successo frutto di lavoro d'equipe»

Il world Heritage Commitee ha approvato la candidatura di Palmanova al patrimonio Unesco. Da oggi la città stellata diventa patrimonio dell'umanità e quinto sito d'interesse storico e culturale in Friuli Venezia Giulia.

Durante la 41a sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, in corso a Cracovia, il comune è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO il 53° sito italiano. Si tratta delle “Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo: Stato di Terra – Stato di Mare occidentale”, un sito seriale transnazionale, presentato dall’Italia, insieme a Croazia e Montenegro.

Per decisione del Comitato del Patrimonio Mondiale, entrano a far parte del sito UNESCO le opere di difesa presenti a Bergamo, Palmanova, Peschiera del Garda per l’Italia, Zara e Sebenico per la Croazia, Cattaro per il Montenegro.

La proposta costituisce un insieme straordinario dei più rappresentativi sistemi difensivi alla moderna realizzati dalla Repubblica di Venezia, progettati dopo la scoperta della polvere da sparo e dislocati lungo lo Stato di Terra e lo Stato di Mare.

IL SINDACO FRANCESCO MARTINES

E' emozionato il sindaco Francesco Martines.

«Un momento storico per Palmanova. Questo 9 luglio 2017 ce lo ricorderemo a lungo. È difficile trovare le parole per esprimere i tanti sentimenti che mi accompagnano in questa importante occasione. Gioia, soddisfazione, entusiasmo e riconoscenza - ha affermato il sindaco - Entrare a far parte dei beni considerati Patrimonio Mondiale dell'Umanità è riconoscere valore inestimabile alla cultura e alla storia della città stellata e affidarle al contempo il ruolo di portatrice dei valori universali dell'Unesco: pace, solidarietà, giustizia. Oggi festeggiamo questo traguardo, da domani dobbiamo metterci al lavoro per valorizzarlo».

E aggiunge, citando Goethe «Qualunque cosa tu possa fare o sognare di fare, incominciala! L'audacia ha in se genio, potere e magia. Questa citazione rispecchia in maniera chiara qual è stato fin dall'inizio il mio stato d'animo e il mio agire nei confronti di questa grande opportunità per la Città di Palmanova».

Conclude il Sindaco Francesco Martines: «Dobbiamo ringraziare tutti, a partire dalla Regione Friuli Venezia Giulia, con la sua Presidente Debora Serracchiani, e dal Ministero dei beni e delle attività culturali, col Ministro Dario Franceschini e tutti i funzionari che ci hanno supportato in questo progetto. E poi Bergamo, con il Sindaco Giorgio Gori, capofila del progetto, e tutte le altre amministrazioni coinvolte. Questo successo è il risultato di un lungo e complesso lavoro d’equipe».

DEBORA SERRACCHIANI

Le congratulazioni giungono anche dalla Presidente della Regione Debora Serracchiani.

«Sono felicissima, il riconoscimento di Palmanova a patrimonio dell’umanità è un risultato storico straordinario che riempie di orgoglio il Friuli Venezia Giulia e l’Italia intera. È un risultato tanto più eccezionale in quanto frutto di una candidatura transnazionale che unisce l’Italia alla Croazia e al Montenegro, facendo del Friuli Venezia Giulia l’anello di congiunzione di un itinerario tra terra e mare che assegna all’Adriatico un valore unificatore - aggiunge la presidente della Regione, Debora Serracchiani - Con questo riconoscimento la nostra piccola regione conferma il suo grande patrimonio artistico, che oggi annovera ben cinque siti Unesco. Aquileia, iscritta a patrimonio dell’umanità con la Basilica paleocristiana nel 1998, la Cividale longobarda (2011) i siti naturalistici delle Dolomiti (2009) e il sito palafitticolo del Palù di Livenza (2011). Mi congratulo con il sindaco di Palmanova, Francesco Martines, e con tutta la giunta comunale per aver perseverato con tenacia un traguardo raggiunto nell’arco di poco più di un mandato».

E aggiunge: “Ora la Regione è pronta a tornare al lavoro per dare ali alla valorizzazione del cluster delle città Unesco, consapevole di essere l’unica regione italiana a poter vantare tre perle come Aquileia, Cividale e Palmanova, in pochi chilometri che abbracciano 2000 anni di storia, dall’antichità al Rinascimento, passando per il Medioevo”.

Una nutrita delegazione italiana era presente a Cracovia al momento della proclamazione. Oltre alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UNESCO, erano presenti tutti i protagonisti del progetto di candidatura, il MiBACT, i Sindaci dei Comuni coinvolti, accompagnati da esperti e tecnici che hanno partecipato al lungo lavoro iniziato fin dal 2008. Per il Comune di Palmanova, erano presenti il Sindaco Francesco Martines, la vicesindaco e assessore alla cultura Adriana Danielis, l’assessore con delega alla valorizzazione del parco dei Bastioni, Luca Piani, e la responsabile comunale del settore cultura Gabriella Del Frate.

L’Italia in questo modo conferma il suo fortissimo e pluriennale impegno nell’attuazione della Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, che le consente anche di rimanere a tutt’oggi il primo Paese per numero di siti iscritti nella Lista.

Dai social arriva anche il plauso dell'assessore comunale di Udine Federico Pirone.

«E' una grandissima soddisfazione per il Friuli Venezia Giulia veder riconosciuta Palmanova patrimonio dell'umanità, una nuova perla della nostra regione che va ad aggiungersi alle altre quattro che già oggi erano siti Unesco»
Il presidente del Consiglio regionale del FVG Franco Iacop commenta in termini entusiastici la decisione del Comitato per il patrimonio mondiale dell'Unesco nei confronti della città stellata con le sue mura secentesche, risultato che è il frutto di una sinergia che ha visto lavorare assieme Italia, Croazia e Montenegro».

LA CANDIDATURA

La proposta di candidatura, già giudicata positivamente da Icomos, organismo consultivo dell'Unesco, rientra nel sito seriale trasnazionale “Le opere di difesa veneziane tra il XV ed il XVII secolo”. Sei sono i luoghi che fanno parte nel progetto, rappresentando i migliori esempi di sistemi difensivi "alla moderna" della Repubblica di Venezia, di terra o di mare: oltre a Palmanova, Bergamo e Peschiera del Garda per l'Italia, Zara e Sebenico in Croazia e Cattaro in Montenegro.  Bergamo, capofila del progetto, ha iniziato nel 2008 il percorso di costruzione della candidatura all’UNESCO World Heritage List. Nel 2011 la città di Palmanova ha richiesto, ottenendola, l’inclusione della città Fortezza nella candidatura per la parte italiana, dopo che la visita della commissione ministeriale ha sancito la valenza storico architettonica delle fortificazioni, supportata anche da un accurato dossier scientifico. Al contempo veniva, tra il 2011 e il 2013, definita l’inclusione anche dei siti di Zara, Sebenico e Cattaro, oltre a Peschiera del Garda, già presente fin dall’inizio. Nel corso del 2013, si sono tenute a Palmanova alcune giornate di studio sulle fortificazioni e, nell’anno successivo, è stato organizzato un convegno internazionale “L’architettura militare di Venezia in terraferma e in Adriatico, tra XVI e XVII secolo”. Un momento confronto tra esperti internazionali del settore, una raccolta organica e articolata di tutte le ricerche svolte sul patrimonio fortificato della Serenissima, un studio volto a valorizzare le importanti testimonianze storiche, per salvaguardarle e ricercarne nuove destinazioni in un’ottica di riuso.

L'ITER

L’iter, complesso e articolato, ha richiesto numerosi passaggi, dossier, valutazioni, sopraluoghi, visite nei paesi partner, incontri al Ministero e nel comune capofila. Nel febbaio 2014 la candidatura rientra nella tentative list. Nell’anno successivo, a Bergamo, il Sindaco Francesco Martines, assieme alla Presidente Debora Serracchiani, firmano il protocollo nazionale a sostegno della candidatura Unesco. Nel gennaio 2016 viene definitivamente approvata e sostenuta come unica proposta italiana. A settembre la visita ispettiva. Nel 2017 l’ok da parte di Icomos e, oggi da Cracovia, l’ultima parola.

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