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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Palmanova

Aquileia, Cividale e Palmanova pronte per la rete regionale di siti Unesco

Le tre città friulane pronte per una promozione univoca delle bellezze del territorio. La riflessione a margine della conferenza-spettacolo di Palmanova dedicata alle Dolomiti

Una conferenza-spettacolo per mettere a confronto amministratori, cittadini, geologi, botanici, imprenditori, alpinisti ed escursionisti attorno al significato dell'essere patrimonio dell'umanità nelle Dolomiti Unesco raccontando allo stesso tempo l'importanza della sinergia tra amanova, Aquileia e Cividale rappresentanti del patrimonio Unesco in Friuli Venezia Giulia.
Questo il fil rouge della serata "9x1=Dolomiti" condotta sabato sera al Teatro "Modena" di Palmanova ed organizzata dalla Fondazione Dolomiti Unesco nell'ambito delle iniziative per i Dolomiti Days.

Ospiti d'onore l'assessore alle Infrastrutture e territorio del Friuli Venezia Giulia, Mariagrazia Santoro, in veste di presidente della Fondazione Dolomiti Unesco e Piero Badaloni, giornalista, scrittore ed autore del documentario "Dolomiti. Montagne - Uomini - Storie" dedicato alle cime della catena montuosa, alle sue tradizioni e alle prospettive del suo futuro economico.

La Fondazione

La gestione del patrimonio, un unicum composto da nove comprensori montani per 142 mila ettari di territorio che insistono su cinque province e tre regioni, è stato al centro della riflessione di tutti gli interventi.

Per Santoro e Badaloni la sintesi della visione necessaria per garantire uno sviluppo economico sostenibile è l'accrescimento della consapevolezza di appartenere ad un patrimonio dell'umanità..

La Fondazione, istituita nel 2010, anno successivo al riconoscimento Unesco, si presenta come un tavolo che discute del futuro territorio, l'unico luogo nel quale il bene dolomitico può avere una visione comune di sviluppo e integrazione, secondo Santoro, che ha ricordato come l'attività dell'Ente in questi anni sia stata rivolta soprattutto allo sviluppo di un turismo sostenibile e innovativo dal punto di
vista della fruizione naturalistica, culturale e della mobilità. «Il sistema amministrativo che governa i territori dolomitici è molto complesso - ha aggiunto Santoro - ma la Fondazione rappresenta proprio uno strumento leggero per garantire il confronto con le istanze delle comunità e lo sviluppo di strategie concrete di promozione e conservazione».

Il patrimonio delle Dolomiti

Un patrimonio di un'importanza strategica da un punto di vista scientifico, con un fascino ed una bellezza che colpiscono ovunque, ma entro il quale si deve ancora imparare a far crescere la consapevolezza del riconoscimento, perché essere coscienti di appartenere ad un patrimonio dell'umanità è ciò che fa l'identità del bene comune. Sarebbero questi secondo Piero Badaloni, i cardini della bellezza delle Dolomiti.

Una riflessione su cui si sono trovati concordi anche gli amministratori delle tre città patrimonio Unesco del Friuli Venezia Giulia, il sindaco di Aquileia, Gabriele Spanghero, la vice sindaco di Cividale del Friuli, Daniela Bernardi, e il sindaco di Palmanova, Francesco Martines, secondo cui il riconoscimento ha avuto un'influenza nella percezione da parte dei cittadini del luogo in cui vivono. Ora, le tre città si attendono di collaborare e creare la rete dei siti Unesco regionali, che consenta una valorizzazione e promozione univoca ed efficace dei patrimoni in chiave turistico-economica.

 

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