Omicidio suicido di via Rialto, i profili del carnefice e della sua vittima
Giuliano Cattaruzzi e Donatella Briosi non stavano più assieme da più di 10 anni. Entrambi si erano rifatti una vita
La conoscenza a Cortina, il matrimonio, l’acquisto della casa in via Bernadia - oggetto della vendita che si sarebbe dovuta perfezionare oggi con il rogito -, la rottura del rapporto, la separazione, le rispettive rinascite e la tragedia che ha messo fine alle loro esistenze. Giuliano Cattaruzzi e Donatella Briosi non stavano più assieme da molti anni, più di dieci, ma sul loro rapporto pendeva la condivisione della proprietà dell’immobile di Tarcento, che ne ha segnato il destino in maniera dolorosa.
La cronaca di una vicenda sconvolgente
Giuliano Cattaruzzi
Dopo una carriera qui come architetto era riuscito a trovare lavoro in Africa, dove si occupava della costruzione di grossi alberghi. Stava stabilmente all’estero, ma in passato è stato molto attivo a Tarcento nella vita sociale, tanto da ricoprire la carica di presidente del Club Lions nel 2001/2002. Aveva un passato da giocatore di golf a Fagagna (non era più iscritto), dove al tempo frequentava l’ambiente proprio assieme a Donatella. Lascia una figlia adulta, avuta dal matrimonio precedente a quello con la persona che poi è stata la sua vittima, e un bambino piccolo - di circa 10 anni - originato dal suo ultimo rapporto con una giovane donna, l’ultima compagna, con cui viveva assieme a Tenerife.
Donatella Briosi
Dopo la fine del rapporto con Cattaruzzi aveva assecondato la sua grande passione per il vino, facendone una vera e propria attività all’interno della famiglia della Fondazione italiana sommelier. Era molto conosciuta nel mondo legato all’enologia e all’enogastronomia. Sui social sono tanti, tra professionisti, colleghi e amici, a ricordarne la figura. Viene descritta come una donna gentile, solare e con una buona parola sempre per tutti.
Il ricordo di Michele Biscardi, presidente della Federazione italiana sommelier del Friuli Venezia Giulia