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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro / Piazza del Duomo

Festa dei Santi Patroni, l'arcivescovo Mazzocato: "Anno della speranza"

La Chiesa friulana celebrerà l'"Anno della Speranza" durante il prossimo anno pastorale 2013-2014. Lo ha annunciato l'arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, che ne ha dato l'annuncio durante i Primi Vespri per i patroni Ermacora e Fortunato

Per i cristiani, che vogliono vivere con coerenza la loro fede, non mancano neppure oggi le prove e le difficoltà e non mancano a tutta la Chiesa. Questo non deve essere un motivo per rassegnarsi e tenere la propria fede nascosta ma, piuttosto, stimolo per ravvivare nella nostra coscienza la fiamma della fede e della speranza; e per mostrare attorno a noi la speranza che Gesù ha portato». Questo il passaggio centrale dell'omelia dell'Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nel solenne pontificale per i Santi Patroni della Chiesa Udinese, Ermacora e Fortunato.

«Con i nostri Patroni e gli altri primi cristiani era penetrata in Aquileia la fiammella della speranza cristiana -ha ricordato il Pastore della Chiesa Udinese -. Nonostante fosse piccola, faceva paura al potere dominante di allora il quale cercò subito di spegnerla con le persecuzioni. Ma la luce della speranza cristiana era più forte e si diffondeva per contagio da persona a persona, come ricorda Papa Francesco nell'enciclica "Lumen fidei" che da pochi giorni ci ha donato. Nei secoli illuminò il continente europeo e forgiò la nostra civiltà. Ora la fiamma della speranza, che si alimenta alla fede in Gesù, è consegnata a noi cristiani perché la teniamo viva e la diffondiamo ancora da cuore a cuore».

Per questo, la sera scorsa, durante i Primi Vespri per i Patroni, mons. Mazzocato ha preannunciato una sua lettera pastorale e l'indizione di un «Anno della Speranza» che coinvolgerà le comunità cristiane friulane. «La speranza si mostra con segni concreti - ha rimarcato l'Arcivescovo -. Tanti cristiani di Udine li stanno già vivendo e prego lo Spirito del Signore perché siano ancora più coerenti e coraggiosi».

E quindi ha ricordato «alcuni segni di speranza presenti tra noi».

Sono segni di speranza «un ragazzo e una ragazza che liberamente scelgono di donarsi reciprocamente l'amore e la vita per sempre nel sacramento del matrimonio confidando, prima che sulle loro forze, sull'amore di Cristo che li custodirà».

Sono segni di speranza «le coppie che si aprono alla vita offrendo il cuore e il corpo al miracolo della generazione di un figlio in questa terra diventata così avara di figli».

Sono segni di speranza «i genitori che continuano a donare il meglio di se stessi nell'educazione dei figli senza abbattersi e rassegnarsi di fronte alle gravi fatiche che sta vivendo la nostra società nel campo dell'educazione». Con loro «sono segni di speranza tutti gli insegnanti e gli educatori che per amore dei bambini e dei giovani si dedicano a loro per contagiare il loro giovane cuore con la fiamma della speranza che il Vangelo ha portato».

Sono segni di speranza «gli imprenditori e dirigenti che, spesso contro vento, si impegnano per assicurare posti di lavori specialmente ai giovani.

Sono segni di speranza «quanti, con fedeltà e rimettendoci di persona come il buon samaritano, continuano a dedicarsi ad iniziative di solidarietà in questo momento in cui la crisi economica morde duramente la speranza e la dignità di tante sorelle e fratelli».

«Per i cristiani - ha concluso l'Arcivescovo di Udine - è tempo di opporsi alla cultura di morte con la forza della speranza che nasce dalla certezza che la nostra vita è custodita da Gesù risorto. Per questo possiamo donarla senza calcoli e senza paure fino all'ultimo giorno nella sicura speranza che ci attende la vita eterna».

(Testo trattao da La Vita Cattolica)

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