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Novelli (Fi): "Senza automedica sicurezza delle persone è a rischio"

Il consigliere regionale interviene sul taglio del mezzo di soccorso: "Soluzioni semplicistiche che restringono il territorio di azione"

Il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli è intervenuto in merito alla soppressione dell’Automedica a Udine.

“Se risparmiare in sanità, come ci racconta il centrosinistra, non dovrebbe ridurre i servizi e la sicurezza verso i cittadini - dichiara Novelli -, per quanto riguarda la soppressione del servizio di Automedica, il film è un altro”.

Novelli si interroga sul motivo del taglio del mezzo, avanzando una serie di ipotesi: “Tutto dovrebbe essere giustificato dal contenimento dei costi imposto dalla Regione alle Aziende, nell’ottica di gestire in ospedale solo i pazienti veramente acuti e demandare al territorio tutte le altre necessità. Visto che il risparmio ipotizzato con la chiusura della convenzione per il servizio di Automedica è nell’ordine di 170mila Euro all’anno e l’Azienda dispone già di alcuni mezzi veloci e di 5-6 autisti soccorritori assunti in passato con destinazione Automedica e di 5-6 posti per medici della SOC118, perché non è mai stato preso in considerazione il taglio delle 'prestazioni aggiuntive', sostituendo il personale consulente con altre 4-5 unità mediche di ruolo che sicuramente permetterebbe un risparmio molto più consistente? Perdendo la funzione di triage e valutazione dei pazienti, aumenterà il numero di utenti con problemi minori che saranno accompagnati in Pronto Soccorso, invece di essere gestiti a domicilio del medico dell’automedica o da questo indirizzati al curante o ai servizi territoriali di competenza. Per evitare il sovraffollamento, sarebbe necessario il potenziamento dei servizi che possono agire in tal senso. Quindi perché chiudere l’Automedica proprio in questo momento?”

“Infine – afferma Novelli – molto spesso l’automedica interviene in supporto agli operatori 118 che sono in difficoltà, o non possono risolvere la situazione clinica del paziente per competenza. Come affronteremo i problemi sanitari non risolvibili sul campo da un infermiere o le situazioni critiche contemporanee in assenza di un mezzo veloce? Una percentuale consistente di interventi di supporto dell’automedica è richiesta dagli equipaggi delle postazioni territoriali decentrate, come quella di Tarcento, di Codroipo e di Cividale, solitamente in situazioni ad immediato rischio di vita. E’ possibile negare il supporto a queste zone della provincia senza mettere a repentaglio la salute pubblica?”

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