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Cronaca

Serracchiani sul femminicidio di Nadia Orlando: «L'orrore non si ferma»

La presidente: «Occorre che la consapevolezza del problema diventi più capillare a livello di opinione pubblica e non se parli solo quando esplode un caso che ha risonanza mediatica»

«L’orrore non si ferma e le donne continuano a essere vittime di una violenza che non ha spiegazione, e che soprattutto non ha giustificazione». Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, esprimendo "dolore e sconcerto" per l'uccisione di Nadia Orlando. Per Serracchiani «le donne che rimangono vittime di persone con cui hanno legami affettivi sono ancora un numero troppo elevato, e rappresentano il punto più drammaticamente visibile di una mentalità che ancora si fatica a modificare».

I progetti anti violenza

«In Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto la presidente - un'apposita legge finanzia i progetti antiviolenza, sono state prese iniziative come le Stanze rosa nei Pronto soccorso e si fanno interventi a favore di donne che hanno bisogno di protezione e sostegno per uscire da situazioni di violenza. Occorre però che la consapevolezza del problema diventi più capillare a livello di opinione pubblica e - ha concluso - non se parli solo quando esplode un caso che ha risonanza mediatica».

Il cordoglio di Honsell

«Esprimo tutto il mio dolore e il mio sgomento nell'apprendere questa notizia che non deve lasciare nessuno indifferente. Violenze così gravi e sconvolgenti, soprattutto quando avvengono contro le donne, devono portarci alle condanne più ferme. In questa società non c'è più la capacità di esprimere affetti, tanto che sembra fin troppo facile scivolare da un sentimento di amore alla violenza – osserva Honsell –. Le istituzioni hanno il dovere di agire su più fronti, come è avvenuto recentemente con l'inaugurazione in Questura della sala dell'ascolto per le donne vittime di violenza e come avviene con i corsi di educazione all'affettività nelle scuole e con i servizi della rete di protezione Zero Tolerance. Tutto ciò però sembra ancora poca cosa di fronte a tragedie come questa».
 

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