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Cronaca Cassacco

Addio al poeta friulano Pierluigi Cappello

Lo scrittore friulano si è spento stamani nella sua casa di Cassacco a causa di un brutto male. Con le sue opere, Cappello era entrato nella lista dei grandi poeti friulani guadagnandosi anche una laurea ad Honoris Causa all'Università di Udine

Il mondo della cultura è in lutto per la perdita del poeta friulano Pierluigi Cappello. Lo scrittore è spirato stamani, all'età di 50 anni, dopo che un brutto male non gli aveva dato più speranza.

Costretto in sedia rotelle dopo un incidente in moto all'età di 16 anni Cappello si è dedicato alla poesia e alla scrittura, trasformando l'immobilità in una fonte d'ispirazione.

Racconti di vita

Nel 1999 assieme a Ivan Crico ha ideato, e diretto per diverso tempo, La barca di Babele, una collana di poesia edita dal Circolo Culturale di Meduno, che accoglie autori noti dell'area friulana, veneta e triestina.

Attualmente viveva a Cassacco dove scriveva e dove era impegnato in un'intensa attività artistica e di diffusione della cultura anche nelle scuole e all'università.

Poeta in grado di vedere il mondo sotto una nuova luce, era apprezzato non solo in regione, per le sue produzioni in lingua friulana, ma in tutto il territorio nazionale.

Tantissimi i premi assegnatogli per la sua produzione letteraria: dal Premio Montale, al Premio Nazionale Letterario Pisa, il Premio Bagutta sezione Opera Prima, il Superpremio San Pellegrino, il Premio Speciale della Giuria 'Lagoverde 2010', il Premio Viareggio-Rèpaci, il Premio Vittorio De Sica, il Premio Terzani e molti altri. 

A completare l'opera il 27 settembre 2013 l'Università di Udine gli conferì la laurea honoris causa in Scienze della formazione e poco divenne cittadino onorario di Udine e Tarcento ove ha creato e diretto per anni la rassegna intitolata "Lo sguardo della poesia, restare umani. Percorsi di poesia contemporanea".

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Cappello aveva pubblicato diversi libri l'ultimo dei quali esaltatno anche dal cantante Jovanotti.

«Il senso di scrivere poesia? È collocarsi in modo antitetico a un linguaggio che si consuma in un istante e che viene buttato via come un guanto di gomma. Non mi piace usare il sintagma lingua minore. La stessa dignità che ha il friulano può averla un dialetto dell’Africa. Perché è una lingua. Porta con sé un mondo, porta con sé i detriti della storia. E più prospettive noi abbiamo sul mondo e più siamo ricchi».

La lotta per gli "artisti disabili"

Un poeta dalle tante dimensioni e fragilità, come amava definirsi lui stesso, cresciuto in un prefabbricato di legno del post-terremoto. Per quanto quella casetta, facente parte delle donazioni dell'Austria fosse parte integrante di lui e dei suoi versi, fu costretto ad abbandonarla a causa della necessità di ricevere assistenza 24 ore al giorno. Nel  gennaio  2012 fu lanciato un appello "Di sola poesia non si vive" direttamente al presidente del Consiglio Mario Monti affinchè il governo gli concedesse i benefici della legge Bacchelli, che prevede un vitalizio agli artisti di chiara fama che versino in condizioni disagiate. A sostegno della richiesta anche un gruppo Facebook che è stato capace di raccogliere migliaia di adesioni in pochissimo tempo. L’appello proposto all'epoca dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia venne apoggiato da alcune università e dell’Accademia della Crusca. Si unì poi la giuria del premio letterario Nonino, presieduta dallo scrittore V. S. Naipaul, vincitore del Nobel nel 2001.

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