Marzio Strassoldo, 77 anni, si è spento ieri sera, giovedì 5 gennaio, attorno alle 19. E' morto molto probabilmente come desiderava, all'interno delle mura del suo amato castello di Strassoldo. Nato il 23 dicembre del 1939 a Gorizia, è stato Rettore dell'Università di Udine (dal 1992 fino al 2001), dove ancora insegnava presso la Facoltà di Economia, e Presidente della Provincia di Udine, dal 2001 al 2007. 

Proviente da una famiglia d'origine austriaca ma di madre ungherese, laureato in economia e commercio, ha svolto attività di ricerca presso l'Istituto di Statistica dell'Università di Trieste e nel 1987 è stato chiamato a coprire la cattedra di Contabilità economica nazionale nella nuova facoltà di Scienze economiche e bancarie dell'Università di Udine. Da presidente della Provincia, durante il suo secondo mandato, che sarebbe dovuto scadere nel 2011, fu coinvolto da un'inchiesta giornalistica che rivelò un accordo di voto di scambio tra Strassoldo e Italo Tavoschi. Tavoschi avrebbe dovuto portare 420 voti in cambio di un posto di lavoro come dirigente alla Provincia. Non avendolo ottenuto rivelò alla stampa l'accordo e Strassoldo fu costretto alle dimissioni, ritirate poco dopo, e poi alla sfiducia del consiglio provinciale. 

Ma Strassoldo, a parte questa nota di cronaca dell'epoca,  ispirandosi al modello sudtirolese e valdostano, è ricordato da molti per essere stato uno dei paladini e difensori della lingua friulana e del uso presso le amministrazioni pubbliche. Fu anche il fondatore dell’Associazione Autonomista Identità e Innovazione. Strassoldo lascia la moglie, i nipoti e i fratelli Raimondo e Nello Giorgio. Il funerale sarà celebrato nei prossimi giorni.