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Addio a "Mario del Cita", oste storico di Udine

Classe 1941, dal 1973 aveva gestiva il bar Cita Bum Bum, prima in via Villalta poi in via Generale Baldissera

Certi luoghi di Udine si associano inevitabilmente alle persone che li hanno "abitati" nel senso più intimo del termine. Il Bar Cita di via Generale Baldissera, ad esempio, rimarrà sempre legato al nome di Mario Gervasutti, scomparso oggi lunedì 16 ottobre, all'età di 82 anni. Una notizia che arriva a distanza di pochi mesi dalla sua decisione di cedere l'attività, a oggi gestita da una proprietà cinese. E lui, già quella volta, schivo come solo un oste friulano sa essere, non aveva avuto voglia di parlare di sè. Ci rimane il rammarico di non aver insistito, magari davanti a un taj di blanc si sarebbe lasciato andare alla nostalgia e chissà quanti aneddoti ci avrebbe raccontato. "Mi ricordo che eravate passati di qui per parlare con lui", ci fa sapere la figlia Vania. "Ma lui non è mai piaciuto farsi pubblicità: anche se gli piaceva stare in mezzo alla gente, perché era il suo ambiente, è sempre stato uno che parlava pochissimo, fino alla fine". E, in effetti, così lo ricordano anche le persone che, per anni, lo hanno visto in quel locale diventato come una seconda casa.

bar cita bum bum

Il ricordo

"Prima il bar era in via Villalta", ci racconta l'artigiano delle biciclette Gianni Perini, altro nome e uomo a cui la storia di via Baldissera è molto legata. "In quella strada io ci andai a vivere da ragazzino, perché mio padre lavorava alla Dormisch, e mi ricordo che al Bar Cita ci ritrovavamo tutti a vedere la televisione, perché in pochi ce l'avevano". Poi Gervasutti spostò l'attività di poche centinaia di metri: era il 1990 e i ragazzi da quel momento in poi presero il Cita come punto di ritrovo, prima dopo e persino durante la scuola. "Venivano qui a marinare le lezioni, perché c'erano i primi tavoli da biliardo", continua Perini. Dopo una piccola parentesi in cui il nome del bar è diventato Bar Baldissera, il locale riprese il vecchio Cita, con l'aggiunta di quell'esotico "Bum Bum" che resiste ancora, pare per volere del temporaneo gestore dell'epoca, Gerardo Mammato, che seguì l'attività dal 2002 al 2006. Nel 2007 un altro oste storico di Udine, Gino Cesaratto, ne assunse la gestione che poi tornò nelle mani di Gervasutti, mai capace di separarsi da quello che era evidentemente il suo ambiente. 

Gervasutti (a dx) al cantiere del Visionario, dove è stato trovato un bunker

bertacche gervasutti

"A parte gli ultimi anni, in cui si lasciava andare più facilmente e qualche ricordo se l'è lasciato scappare, non è mai stato uno che parlava molto", ci racconta Thomas Bertacche del Centro espressioni cinematografiche, la cui sede si trova a pochi passi dal Cita. "Non si ricordava mai i nomi di nessuno, Mario. Per anni mi ha chiamato "ragazzo" nonostante io sia venuto a bere il caffè al Cita ogni giorno da quando il Cec ha aperto qui nel 1999!". Questo dettaglio più di altri tratteggia il carattere di Gervasutti, ritroso ma accogliente a suo modo. "Finché la gestione del bar era sua, il turno di chiusura è stato sempre di lunedì e mai di domenica, al contrario di adesso", ricorda con un sorriso Bertacche. Malato da tempo, Gervasutti nell'ultimo periodo era stato ricoverato diverse volte, fino al peggioramento degli ultimi giorni. I funerali si svolgeranno mercoledì mattina nel cimitero di San Vito a Udine. 

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