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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Latisana / Via Sabbionera, 45

Morte della 14enne Veronica Surìan: le ombre sui sanitari

Sulla vicenda indagano la Procura per i minori di Trieste e quella di Udine. E' necessario fare chiarezza su quanto accaduto all'ospedale di Latisana, dove la giovane di San Michele al Tagliamento era stata ricoverata prima di essere trasferita in rianimazione a Udine e perdere la vita

Emergono diversi tratti oscuri sulla vicenda che ha visto morire la giovane Veronica Surìan di San Michele al Tagliamento all'ospedale di Udine. Prima era stata ricoverata all'ospedale di Latisana dove, secondo quanto riportato da Rosario Padovano su La Nuova Venezia, non tutto si sarebbe svolto in maniera sufficientemente trasparente. Agli inquirenti il compito di fare chiarezza su quanto accaduto.

Un arresto cardiaco durante l’intervento chirurgico a cui è stata sottoposta per tamponare il copioso versamento dovuto allo schiacciamento dell’addome. É quello che avrebbe subito Veronica Surian nella sala operatoria dell’ospedale di Latisana, dove è stato fatto il possibile per salvarla, prima di trasferirla nella rianimazione di Udine.

Sull’inchiesta relativa alla morte della 14enne studentessa residente in piazza Libertà a San Michele, si stanno muovendo due procure. La prima è stata quella di Pordenone, che poi ha trasferito gli atti sulla vicenda a Udine, la città in cui è morta l’adolescente dopo un’agonia durata 8 giorni. La seconda è quella dei Minori di Trieste, che ha ordinato l’autopsia. Udine si muove per valutare l’operato degli operatori sanitari. Trieste invece si è mossa per competenza territoriale, perché la ragazza era residente a San Michele, che giuridicamente non rientra più nella sfera del Tribunale dei Minori di Venezia. È chiaro, a questo punto, che i filoni su cui i giudici si stanno muovendo, sono due. Il primo relativo all’incidente in oratorio. Il secondo relativo a quanto è accaduto prima all’ospedale di Latisana e poi in quello di Udine. Un interrogativo sta arrovellando tutti: Veronica si sarebbe potuta salvare? Per ora non c’è alcuna risposta. I carabinieri della stazione di San Michele si stanno muovendo con discrezione in questi giorni, operando soprattutto in borghese, per valutare con attenzione quanto accaduto in oratorio. La ragazza sarebbe stata abbracciata per gioco, in modo piuttosto forte, da uno degli amichetti. Poi sarebbe caduta. Il malessere che per giorni ha tormentato Veronica non sarebbe però il frutto del ruzzolone patito nei locali della parrocchia, ma probabilmente, dalla forte stretta subita prima. Giorgio Surian, il padre, e la madre Rosi Bandiziol (originaria di Portogruaro) non sanno darsi pace, anche per come sarebbe stata gestita l’emergenza nel vicino ospedale di Latisana.

È qui, probabilmente, che si focalizzerà la lente d’ingrandimento degli inquirenti. Dopo essersi presentata al pronto soccorso la ragazza è stata trasferita di sicuro in pediatria. Poi è stata sottoposta a un’ecografia, dalla quale è emerso un copioso versamento addominale. Quanto tempo è trascorso dall’arrivo in pediatria all’esame radiografico? E’ una domanda che finora non ha trovato risposte. Poi la sfortuna c’ha messo del suo. Durante l’intervento chirurgico per tamponare il versamento addominale Veronica è andata in arresto cardiaco e per questo in piena notte sarebbe stato richiamato il primario. Il cuore di Veronica avrebbe ripreso a battere dopo 20, interminabili minuti prima di essere trasferita a Udine dove l’agonia è durata 5 giorni. Un muro di silenzio intanto sembra essersi impadronito di San Michele. Una luce invece tiene accesa la comunità. Sono i giovani di San Michele il parroco don Giovanni Sedrani, che ogni giorno si ritrovano in oratorio per pregare e confrontarsi sul dramma. «La domanda ricorrente», dice don Sedrani, «è dov’è Dio. Non è semplice rispondere». Ora si tratta di capire se la morte di Veronica è colpa del destino. Oppure, come si teme, degli uomini.

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