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Cronaca Fiumicello

Morte Regeni, varie le ipotesi sul decesso. La Procura di Roma indagherà

All'idea dell'omicidio si affianca quella di un sinistro stradale. Il governo italiano esprime sconcerto e chiede un'inchiesta. Serracchiani: «Il nostro pensiero è per la famiglia»

Si infittisce il mistero sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore di Fiumicello trovato senza vita al Cairo. Diverse le ipotesi sul suo decesso, che si rincorrono nelle ultime ore. 

PAURA PER LA SUA INCOLUMITÀ. Regeni aveva scritto più volte per il quotidiano Il Manifesto, sotto pseudonimo. Aveva preferito non firmare gli articoli perché - come riporta lo stesso media - «aveva paura per la sua incolumità».«Giulio si occupava soprattutto di movimenti operai e di sindacalismo indipendente», racconta il collaboratore del quotidiano Giuseppe Acconcia, dunque aveva contatti con l’opposizione egiziana. Alla redazione del manifesto confermano che Regeni aveva collaborato con il quotidiano e che anche in alcune email aveva espresso i suoi timori.

UNA NUOVA TESTIMONIANZA. Nel frattempo spunta la testimonianza di un avvocato e attivista del Nidal, la Fondazione araba dei diritti civili e politici: secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, l’attivista avrebbe avuto la possibilità di vedere il cadavere, ma gli sarebbe stato mostrato soltanto il viso.

L'IDEA DELL'INCIDENTE. C’è però un’altra ipotesi, quella di un incidente d’auto: al sito 'Youm7' si afferma come uno dei coordinatori delle indagini di Giza, il generale Shalabi, abbia smentito infatti il movente criminale, riconducendo il decesso di Regeni a un sinistro stradale. Il che contrasta con la tesi della Procura, pronta a disporre l'autopsia sul cadavere. La notizia sulla violenza, invece, era stata riportata dal quotidiano ‘Al Watan’, annunciando il ritrovamento di un corpo ferito, nudo nella parte inferiore, con tracce di tortura. Per una fonte citata dall’Associated Press, i segni sarebbero delle bruciature

SERRACCHIANI. Le circostanze, quindi, sono tutte da chiarire. E il desiderio di verità ha ormai avvolto amici, conoscenti, gente comune e vertici istituzionali italiani. “Siamo sgomenti per la giovane vita spezzata di Giulio Regeni – ha dichiarato Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, in un post sulla sua pagina Facebook –. Il nostro pensiero è tutto per la famiglia, che sta vivendo momenti di indicibile sofferenza. Auspichiamo che sia fatta luce completa su ogni particolare di questo dramma terribile”.

LA REAZIONE DEL GOVERNO. Il governo italiano, intanto, chiede il massimo impegno alle autorità egiziane per sapere la verità sull'accaduto. Il Segretario Generale Michele Valensise ha convocato l'Ambasciatore della Repubblica Araba d'Egitto «per esprimere lo sconcerto del Governo italiano per la tragica morte del giovane Giulio Regeni al Cairo. L'Italia - ha aggiunto Valenise in una nota - nel chiedere che sia fatta piena chiarezza sul caso, rinnova la richiesta alle autorità egiziane di avviare immediatamente un'indagine congiunta con la partecipazione di esperti italiani. Chiediamo - ha concluso - che il corpo del giovane Regeni sia al più presto rimpatriato in Italia».

LUTTO CITTADINO A FIUMICELLO. La giunta comunale di Fiumicello ha proclamato il lutto cittadino, di fatto già in atto, ed ha annullato la festa del patrono, San Valentino, del 14 febbraio. La decisione è stata presa questa mattina, al termine di una riunione alla quale era presente il parroco. In paese le bandiere di tutti gli edifici pubblici sono già listate a lutto. Sempre per decisione della giunta a Giulio Regeni sarà intitolato il Centro di aggregazione giovanile di Fiumicello.

IL CORDOGLIO IN CONSIGLIO REGIONALE. In apertura di seduta il presidente della II Commissione del Consiglio regionale, Alessio Gratton (Sel), ha chiesto ai consiglieri un attimo di raccoglimento in ricordo di Giulio Regeni. «Si tratta di un giovane che ha pagato con la vita l'aver voluto inseguire un sogno», ha commentato commosso Gratton.Il presidente Franco Iacop ha espresso la vicinanza del Consiglio regionale ai genitori di Regeni. «Una scomparsa violenta e repentina, ma inaccettabile perché avvenuta in una terra di cui amava lingua e cultura. Ci auguriamo - conclude Iacop - che sia fatta al più presto chiarezza sugli ultimi momenti di vita del nostro corregionale di cui piangiamo la morte».

L'INDAGINE. La Procura di Roma avvierà un'indagine sulla morte del giovane ricercatore. I pm di piazzale Clodio attendono una prima informativa. L' ipotesi di reato verrà valutata alla luce delle prime risultanze investigative.

L'AMBASCIATORE IN ITALIA. L'ambasciatore egiziano Amr Mostafa Kamal Helmy, convocato oggi alla Farnesina, «ha espresso a nome del suo Paese profondo cordoglio per la morte di Regeni e - si legge in una nota - ha assicurato che l'Egitto fornirà la massima collaborazione per individuare i responsabili di questo atto criminale».

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