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Cronaca

Marilenghe esclusa dalla Rai, il sardo dentro: è bagarre

Serracchiani: "Agiremo affinché il friulano abbia un trattamento garantito come le altre lingue minoritarie". Fontanini: "Sia la Regione a finanziare la programmazione" e punta il dito contro i parlamentari eletti in Fvg

"Il friulano ha la dignità linguistica e il diritto scritto in legge per entrare nel contratto di servizio della Rai. Su questo non c'e' dubbio e quindi la lacuna dovrà essere colmata". Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, rispondendo all'appello di ‎Diego Navarria, sindaco di Carlino (Udine) e Presidente dell'Assemblea della Comunita' Linguistica Friulana, il quale ha segnalato che nel testo della convenzione con la Rai approvato dal CDM e' stata cancellata la programmazione in lingua friulana. "La posizione della Giunta regionale - ha aggiunto Serracchiani - sulla necessità che sia assicurata, dalla Sede Rai del Friuli Venezia Giulia,  una congrua produzione di programmi radiofonici e televisivi in lingua friulana, e' stata già espressa con chiarezza. Quindi agiremo in tutte le sedi affinché il friulano abbia un trattamento commisurato - ha concluso - a quello che è stato garantito alle altre lingue minoritarie".

Sull'argomento è intervenuto anche il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini“Ancora una volta la minoranza più numerosa presente nello Stato italiano non è stata rispettata. L’assenza della lingua friulana nel contratto di servizio con la Rai è l’ennesima e ingiusta disparità che il nostro popolo subisce”.

“Dall’assessore alla cultura Gianni Torrenti, nel corso della Festa del 3 aprile del 2016, era giunto l’impegno per una maggior presenza del friulano nel nuovo contratto di servizio Rai affiancando, addirittura, oltre alla programmazione radiofonica anche quella televisiva. ​Pietro Fontanini-2Il risultato, invece, - sottolinea Fontanini - si è rivelato tutt’altro: altro che radio e tv in marilenghe, il friulano è stato escluso dalla Rai e al suo posto è entrato il sardo che prima non c’era. Davvero un grande capolavoro che ci riserva un’altra beffa: la durata decennale della convenzione. Di dieci anni è, infatti, la durata della convenzione che entrerà in vigore il prossimo 1 maggio. Il primo contratto di servizio che prevedeva programmi in friulano alla Rai – ricorda Fontanini – risale al Governo Berlusconi con l’allora Ministro Romani e aveva durata triennale. Con un arco temporale di dieci anni, davvero, per il friulano nel servizio pubblico non c’è più speranza”.

Per il presidente Fontanini, il Governo regionale deve rimediare immediatamente alla situazione. “Serracchiani e Torrenti devono trovare una soluzione per inserire il friulano nello schema di convenzione con il servizio pubblico radiotelevisivo – conclude Fontanini - e, se necessario, finanziare direttamente la programmazione. Un atto dovuto, il minimo che debbano fare per sostenere concretamente e non solo a parole, la minoranza friulana”.

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