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Cronaca Varmo

La vita di Mattia Del Zotto, da due anni isolato di fronte al computer

Il profilo che emerge in base al racconto degli inquirenti fa rabbrividire. Voleva sterminare la famiglia per «punire i soggetti impuri»

«Una personalità particolare» ha spiegato nel dettaglio la procuratrice di Monza, Luisa Zanetti, per descrivere Mattia Del Zotto, accusato dell’omicidio di tre familiari per avvelenamento e del tentato omicidio di altre cinque persone

Una vita da hikikomori

«Punire i soggetti impuri»

Il quadro che emerge su come il giovane si approcciava alla vita è inquietante. Viveva isolato da due anni, trascorrendo le sue giornate davanti al computer. Voleva l'arsenico per commettere i suoi delitti, ma ha ripiegato sul tallio per «punire i soggetti impuri» come ha detto ai carabinieri. «Non saprete mai perché l'ho fatto - ha aggiunto, secondo quanto riporta Repubblica.it - non voglio collaborare con la vostra istituzione o con altre istituzioni di questo Stato». «Non ho bisogno di altre persone che parlino al posto mio - ha sostenuto in relazione all’ipotesi di avvalersi di un legale -. Scegliete dall'elenco del telefono la persona che più vi aggrada».

La mail non cancellata

Del Zotto è stato incastrato da una mail conservata nelle bozze, che si era dimenticato di cancellare, e dai tabulati del suo cellulare, tracciato mentre andava di persona a ritirare il veleno mortale a Padova. A casa aveva raccontato di andare a un colloquio di lavoro. Due giorni prima però aveva inviato la mail al fornitore per sollecitare la consegna del tallio. Da giugno aveva cominciato a documentarsi per procurarsi dell'arsenico, contattando sei diverse ditte per comprarlo, ma tracciabilità dei pagamenti e richieste di spiegazioni dei fornitori lo hanno fatto virare verso un acquisto più semplice. Una spesa di 248 euro per sei confezioni, per realizzare il suo disegno criminale glien’è bastata una sola.  
 

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