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Cronaca Tolmezzo / Piazza 20 Settembre

Tribunale di Tolmezzo: la marcia dei 1000 per dire no alla chiusura

Gesto simbolico di 44 sindaci del circondario, che hanno consegnato le fasce tricolori in prefettura. La manifestazione da piazza XX Settembre al carcere di massima sicurezza

L’Alto Friuli grida al Governo Monti il suo no alla cancellazione del Tribunale di Tolmezzo. Prima di tutto perché è un Tribunale che funziona, ma che è anche un presidio di legalità e giustizia di un territorio troppe volte scippato e borseggiato in termini di servizi e funzioni.

Un Tribunale per il quale si sono mossi anche gli austriaci di Klagenfurt che hanno espresso la loro preoccupazione al nostro ministro degli Esteri Giulio Terzi Di Santagata, per l’eventualità di perdere efficacia nella difesa dei confini.

In piazza a Tolmezzo oggi oltre mille persone si sono strette accanto per manifestare la loro contrarietà alla volontà del Governo di chiudere gli uffici giudiziari del capoluogo carnico. C’erano i sindaci dei 44 comuni del circondario, c’erano i parlamentari Monai (Idv) e Strizzolo (Pd), a rappresentare l’unitarietà di tutta la Regione in questa battaglia, c’era il Presidente della Regione Renzo Tondo, i consiglieri regionali, quelli comunali; il presidente della Camera di Commercio di Udine Giovanni Da Pozzo, i rappresentanti di Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, i sindacati di Cgil, Cisl e Uil con le Rsu dei principali stabilimenti del territorio come Burgo Group ed Automotive Lighting (Gruppo Magneti Marelli-Fiat), e poi gli Avvocati dell’Ordine di Tolmezzo, i professionisti, i Comitati locali per la difesa del Territorio, i promotori del referendum per il passaggio di Sappada (Bl) al Friuli – che rientrerà quindi nel Circondario di Tolmezzo non appena il Parlamento ratificherà in legge la volontà popolare – e gli studenti, il futuro di questo territorio.

La manifestazione si è aperta alle 10.30 con i discorsi introduttivi di Barbara Comparetti, per il Comitato “Per il Tribunale di Tolmezzo”, di Dario Zearo, sindaco di Tolmezzo, del presidente della Regione Renzo Tondo, che ha denunciato “il mancato ascolto da parte del Ministro della Giustizia, Paola Severino” ed ha ammonito la politica romana: “se non arriveranno risposte positive a questa rivendicazione di un intero territorio, siamo pronti a scendere a Roma”.

A seguire, i Sindaci dell’Alto Friuli si sono trasferiti a Udine, dove in Prefettura hanno riconsegnato le rispettive fasce tricolori al vice-prefetto Francesco Palazzolo (il Prefetto Ivo Salemme era convocato urgentemente a Roma). Quindi sono stati ricevuti nella sede della Provincia di Udine, dal presidente Pietro Fontanini che ha trasmesso la propria solidarietà.

A Tolmezzo intanto c’è stata la partenza del corteo, animato da bandiere, striscioni e slogan, svoltosi nel massimo della legalità, che ha raggiunto il carcere di Via Paluzza, uno dei 14 penitenziari italiani dotate di una sezione cosiddetta di massima sicurezza (per la custodia dei detenuti in regime 41-bis), per la realizzazione del quale, negli anni ’80, lo Stato diede la propria parola di vincolare indissolubilmente quella struttura al Tribunale.

Qui sono intervenuti Mara Vidoni, rappresentante sindacale dei lavoratori della giustizia, Bruno Bearzi per la Confcommercio, Federico Gollino per Confindustria, Pasquale D’Avolio, Presidente dell’Anpi di Tolmezzo, Ira Conti, rappresentante dei Comitati del territorio e a chiudere Tommaso Brollo, classe 1993, che ha esortato, a nome di tutti i giovani e studenti: “la chiusura del tribunale è un tradimento. Un tradimento del principio di giustizia, dei nostri sacrosanti diritti costituzionali”.

A seguire il rientro in piazza XX settembre, per ricongiungersi ai sindaci rientrati nel frattempo da Udine, ed il comizio finale, con le considerazioni finali della giornata da parte del Sindaco di Tolmezzo e di Romano Marchetti, 99 anni, partigiano, componente dell’allora giunta della Repubblica Libera di Carnia del 1944, precursore della Repubblica Italiana, che lo scorso mese consegnò nelle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la petizione generale “Pro Tribunale”, che attende però ancora una risposta dal Capo dello Stato.

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