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Cronaca

La Mafia tocca anche il Friuli: «Livelli di oggettivo allarme»

La valutazione è contenuta nel rapporto della Direzione nazionale antimafia relativo al periodo tra luglio 2013 e giugno 2014. Droga, prostituzione e immigrazione nel mirino degli investigatori

La Mafia tocca anche il Friuli Venezia Giulia. A sostenerlo è il rapporto annuale - riferito al periodo luglio 2013-giugno 2014 - della Direzione nazionale antimafia, che descrive una situazione  che «sta toccando livelli di oggettivo allarme». Il base alla parte di elaborato dedicata all’estremo nord-est si sostiene che la zona «sta diventando sempre più oggetto di interessi di gruppi familiari residenti sul territorio e collegati al crimine organizzato» che investono «in maniera occulta enormi quantità di danaro proveniente da attività illecite». 

UNA MAFIA 'MODERNA'. Non di certo un’attività da logo comune ormai superato, con la coppola e la lupara, ma infiltrazioni che «non trovano forme evidenti e clamorose di manifestazione, se si eccettuano sporadici episodi estorsivi, ma si traducono nella partecipazione societaria o nel finanziamento di imprese oltre che nel settore degli appalti pubblici, assai rilevanti, ove si considerino i grandi progetti realizzati o programmati in questa regione e relativi al settore della viabilità, della logistica portuale e dell'edilizia residenziale turistica».

PONTE VERSO L'EST. Trovandosi sulla «rotta balcanica», il Friuli Venezia Giulia «continua ad essere partecipe di attività d’indagine che coinvolge Paesi stranieri, particolarmente dell’Est europeo, e - ultimamente - anche quelli dell'area del Medio Oriente». 

TIPOLOGIE DI REATI. I reati più diffusi sono il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione, i reati connessi ai traffici di droga e il contrabbando di sigarette.

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